Pubblicità elettorale sul sito, Usl multata dall'Agcom

Lunedì 30 Ottobre 2017
LA MULTA
BELLUNO L'Usl 1 Dolomiti strigliata dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), come altre aziende sanitarie del Veneto, per la pubblicità fatta tramite il sito istituzionale per il referendum sull'autonomia.
«Sono da considerare amministrazioni pubbliche - dice il garante delle comunicazioni - e come tali hanno il divieto di svolgere attività di comunicazione dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto».
Lo dice l'articolo 9 della legge 22 del 2000, «Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica», comunemente conosciuta come norma sulla par condicio. Fanno eccezione al divieto le attività di comunicazione «effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l'efficace assolvimento delle proprie funzioni». Non è questo il caso, secondo il garante, visto che la pubblicità aveva ben evidente il logo della Regione, promotrice del Referendum. Per questo l'azienda numero uno, Dolomiti, (insieme alla numero 2 Marca Trevigiana, numero 3 Serenissima, numero 5 Polesana, numero 6 Euganese, 7 Pedemontana, 8 Berica e 9 Scaligera) è stata condannata a pubblicare sul sito istituzionale un messaggio con l'ordinanza dell'Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni. È comparso nei giorni scorsi e campeggia in alto destra con il titolo Avviso.
Viene riportato espressamente, come richiesto dal garante, il numero e il riferimento dell'Ordine con cui si condanna la Usl. Se non avesse ottemperato l'azienda sanitaria avrebbe rischiato una maxi-multa.
Tutto è iniziato dopo la segnalazione del consigliere regionale Patrizia Bartelle, del banner sul referendum, realizzato dalla Giunta regionale e comparso sui siti delle Usl. «L'apparizione del banner sul referendum - scrive la Bartelle - ha fatto seguito a un mero invito della Regione privo di costrizione, di conseguenza la pubblicazione non è funzionale all'assolvimento di alcuna funzione essenziale».
In un primo grado il competente comitato aveva ritenuto che «il banner del referendum consultivo regionale nei siti istituzionali delle aziende sanitarie del Veneto possa rientrare tra le funzioni di tali enti di carattere regionale», e aveva proposto all'Autorità l'archiviazione. Con la delibera del 19 ottobre 2017 però il presidente Angelo Marcello Cardani, presidente Agcom, si è espresso in maniera diversa condannando l'Usl.
Alessia Trentin

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