No vax, in tribunale il maxi ricorso

Mercoledì 26 Maggio 2021
No vax, in tribunale il maxi ricorso
IN TRIBUNALE
BELLUNO Occhi puntati su Belluno. Dopo il tappone dolomitico, con due Passi eliminati dal Giro causa maltempo, la provincia torna a far parlare di sé. In meno di due mesi sono stati presentati due ricorsi e un reclamo da parte di sanitari che hanno rifiutato il vaccino anti-covid. E se a Roma il decreto 44 del primo aprile, incentrato proprio sull'obbligo vaccinale per il personale sanitario, è già passato alla Camera e presto sarà convertito in legge, a Belluno si continua la battaglia davanti al giudice del lavoro. Un ricorso e il successivo reclamo sono già stati rigettati.
IL NUOVO SNODO
Ora si attende l'ordinanza di risposta al secondo ricorso, presentato da 59 persone, tra dipendenti dell'Ulss Dolomiti e di 4 case di riposo, e discusso ieri. All'inizio i ricorrenti erano 62. Ma una settimana fa tre medici hanno fatto un passo indietro. Prima Sergio Bissoli, primario di Medicina Nucleare al San Martino di Belluno, e poi la dottoressa Federica Zanatta di Cure Palliative e il dottor Cosimo Damiano Smiraglia, dirigente sanitario in Psichiatria a Feltre. i cui nomi nel ricorso avevano destato scalpore e le durissime prese di posizione dell'ordine dei medici.
I RICORRENTI
Il ricorso è stato depositato dall'avvocato Andrea Colle contro l'Ulss Dolomiti (avvocato Maria Luisa Miazzi), Azienda Feltrina (avvocato Francesco Rossi), Le Valli scs (avvocati Adriano Pregaglia e Chiara Viel) Valbelluna servizi srl e Fondazione Casa di riposo Meano (per entrambi avvocato Innocenzo Megali). Ieri è stato discusso a suon di repliche e contro-repliche e il giudice del lavoro Anna Travia si è presa qualche giorno per analizzare le memorie e le trattazioni scritte consegnate dagli avvocati. Ci saranno colpi di scena? Probabilmente no. Intanto le questioni, pur riguardando profili diversi, sono le stesse dell'altro ricorso rigettato in prima istanza proprio dal giudice Travia e poi dal collegio. Infine, altro punto a sfavore dei ricorrenti, il decreto 44 sta per essere convertito in legge. A dispetto delle modifiche all'articolo 4, auspicate anche dall'assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin, il testo è rimasto tale e quale nel passaggio alla Camera, difficile pensare ad una modifica al Senato.
COSA DICE IL DECRETO
Quindi: «Gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, nelle parafarmacie e negli studi professionali sono obbligati a sottoporsi a vaccinazione gratuita per la prevenzione dell'infezione da sars-cov-2». Specificando, nelle righe successive, che «la vaccinazione costituisce requisito essenziale per l'esercizio della professione». È ciò che stavano aspettando anche le aziende sanitarie, prime di inviare la lettera di sospensione al personale non vaccinato (anche se qualcuno l'ha già fatto, vedi Brindisi). La paura era che la bozza venisse modificata e che le sospensioni, un domani, risultassero illegittime. Nessuna modifica è stata apportata all'articolo 4. Perciò le aziende sanitarie risultano tutelate e possono iniziare a sospendere i sanitari contrari al vaccino anti-covid. Potrà farlo anche l'Ulss Dolomiti, indipendentemente da come andrà il secondo ricorso. «Le questioni sono sempre le stesse spiega l'avvocato Megali Il decreto legge è costituzionale oppure no? Il solco è già stato tracciato dal collegio che ha specificato come il diritto alla salute dei soggetti fragili prevalga sulla libertà di scelta dei sanitari». Gli effetti del vaccino sono visibili a tutti.
IL BOLLETTINO
Il totale dei bellunesi con il virus è sceso ieri sotto i 200 casi (193) e sono stati scoperti soltanto 6 nuovi positivi. Mentre i pazienti covid sono 14. In questa settimana sono state fissate 4 sedute vaccinali ad accesso libero per gli over 60: oggi a Paludi, domani ad Agordo, venerdì a Tai di Cadore, sabato a Feltre. Il dipartimento di Prevenzione vuole far presto.
Davide Piol
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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