L'INCHIESTA
BELLUNO Due medici nei guai per la morte di Paolo Da Rold, 44 anni.

Sabato 14 Ottobre 2017
L'INCHIESTA BELLUNO Due medici nei guai per la morte di Paolo Da Rold, 44 anni.
L'INCHIESTA
BELLUNO Due medici nei guai per la morte di Paolo Da Rold, 44 anni. L'uomo venne trovato senza vita nel suo letto nella casa di Bolzano Bellunese, la mattina del 26 agosto 2016 colpito da infarto. Il giorno prima era andato al pronto soccorso, ma era stato dimesso. Proprio i due dottori del pronto soccorso del San Martino di Belluno, che lo visitarono in quella occasione devono ora rispondere di omicidio colposo. Ieri mattina, in Tribunale a Belluno, c'è stata l'udienza preliminare, di fronte al gup Vincenzo Sgubbi. I medici erano rappresentati dagli avvocati Sandro De Vecchi e Jenny Fioraso (studio Giorgio Azzalini). Per la famiglia c'era l'avvocato Roberto Pregaglia. Non c'è stata, da quanto si è appreso, ancora la costituzione di parte civile. L'udienza infatti è stata rinviata per permettere anche di avere tempo per un'eventuale risarcimento ai famigliari da parte dell'assicurazione. Entrambi gli imputati ieri hanno chiesto, tramite i loro legali, il giudizio abbreviato (che consente di ottenere lo sconto di un terzo della pena). L'avvocato Sandro De Vecchi ha anche prodotto una consulenza di un professore di Padova, che spiega come in realtà non ci sarebbe stata alcuna colpa del medico. L'udienza si è conclusa con il rinvio al 9 marzo.
Non è stato possibile sapere nulla di più. L'inchiesta era nata con 3 indagati, ma sarebbero solo due le posizioni per le quali la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio. Fonti giudiziarie non hanno mai reso noti i nomi degli indagati, sui quali vige il massimo riserbo. Anche la scelta del rito speciale, che avviene in camera di consiglio, non permetterà mai di conoscere i nomi dei due medici del pronto soccorso imputati della morte di Paolo Da Rold.
Il 44enne di Bolzano Bellunese la mattina di giovedì 25 agosto 2016 andò al pronto soccorso dell'ospedale San Martino, dove lavorava come tecnico manutentore. Avvertiva uno strano dolore alla bocca dello stomaco. Dopo l'accesso con un codice giallo il medico dispose un'ecografia addominale. Ma l'esame non riscontrò anomalie. Venne mandato a casa con codice verde: «Mangi in bianco, riposi e prenda la Tachipirina al bisogno», gli dissero. Giovedì alle 22 (l'ora a cui è stata fatta risalire la morte dal medico che ne ha constato il decesso ndr) Paolo venne stroncato da infarto, che non gli lasciò scampo, mentre era a letto a riposarsi. I famigliari presentarono un esposto in Procura e partirono le indagini. Si è proceduto con una consulenza autoptica, accertamenti sui prelievi effettuati anche per escludere eventuali patologie congenite cardiache. Due le dottoresse del pronto soccorso che lo hanno avuto in cura: il paziente è stato visto prima da un medico che smontava, che poi ha lasciato il passaggio di consegne alla collega.
Olivia Bonetti

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