Il maresciallo si congeda: inchiodò il super ricercato

Mercoledì 17 Luglio 2019
Il maresciallo si congeda: inchiodò il super ricercato
ALPAGO
Arrivò in un pomeriggio di agosto del 1989. Non aveva mai visto l'Alpago. La piazza di Puos era deserta, stretta in un'insolita canicola che evaporava la realtà. Il maresciallo Carmine Corcillo si guardò attorno e, avvertendo un senso di desolazione, tra sè disse: «Beh, qui non ci resto per molto».
Da quel giorno sono passati trent'anni e il sottufficiale Corcillo dall'Alpago se n'è andato solo ieri al compimento del 60esimo anno di età dopo una lunga carriera senza macchia. Alle spalle anche un colpo maestro realizzato con la cattura del super ricercato Massimiliano Sestito rifugiatosi a Vallesella dopo aver ammazzato un carabiniere in Calabria. Era il 1991. Su di lui pendeva anche una mandato di cattura internazionale per traffico di stupefacenti. Venne preso grazie alla curiosità di Corcillo di voler capire come mai in due soli giorni ben tre soggetti diversi si intestarono lo stesso appartamento.
La valigia del luogotenente è piena di ricordi. L'ha aperta l'altra sera, durante una generosa festa alla Cascina di Puos con la quale ha voluto congedarsi dalla sua comunità. C'erano i vertici dell'Arma, i colleghi, i sindaci dell'Alpago e tanti amici. Dal 1989 al 15 luglio, Corcillo, origine salernatina e adozione alpagota, anche se in dialetto ha imparato solo a dire fone che, è stato un punto fermo di una comunità dove i maggior interventi dell'Arma hanno avuto il volto delle liti in famiglia.
«Purtroppo - racconta il luogotenente Corcillo - si è quasi sempre tratto di litigi legati all'abuso di alcol. È vero che oggi abbiamo il grande problema della droga, ma non dimentichiamoci dell'alcol. Fortunatamente, nel tempo, il fenomeno è calato. Oggi il crimine viaggia soprattutto online».
Un congedo sofferto per Corcillo che ha amato profondamente il suo ruolo e onorato la divisa, indossata sempre con rigore e fedeltà all'Arma.
«La mia è stata un lunga carriera - ha detto nell'intervento di commiato - scivolata via liscia. E questo lo devo anche ai miei collaboratori che non mi hanno mai creato problemi. Si lavora sempre in squadra, mai da soli. Ma devo ringraziare anche la mia famiglia, in particolare mia moglie Gerarda, che mai, in 42 anni di servizio, mi ha fatto pesare il mio impegno e le mie assenze».
Una lacrima ci stava, ma Corcillo l'ha trattenuta. Si comincia un'altra vita, come riportato sulla grande torta affiancata da una scultura in cioccolato raffigurante la Fiamma. Tanti doni e soprattutto tanti applausi per un congedo sofferto, ma ormai inevitabile.
Lauredana Marsiglia
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