IL SALUTO
Non poteva essere altrimenti: alle parole del sindaco, a lei dedicate, Marta D'Isep si commuove. E un fazzoletto non basta. Erano in più di ottanta per la festa d'addio agli uffici di Palazzo Rosso dove D'Isep ha trascorso tutta una vita. Entrata ventunenne ne è uscita ora, in nome della pensione, dopo 41 anni continuativi. Un onore immeritato, per me, avere la parola per dirle che lei è un pezzo di storia del nostro Comune ha affermato Jacopo Massaro Marta appartiene a quella rara fetta di persone che fanno un lavoro delicato con grande discrezione. Poi l'aggiunta: Mai alcuna chiacchiera è uscita dalla sua bocca nel passaggio tra un' amministrazione ed un'altra. D'Isep quasi appoggia la testa sulla spalla del sindaco, perchè è difficile restare indifferenti. Massaro allenta, quindi, la presa dell'emozione e la butta un poco in ridere: Marta ha trattato il Comune come fosse casa sua... anche se non ci ha fatto mettere le pattine!.
GLI INVITATI
Tra le consegne di fiori e le portate di spiedini e patate cucinate a puntino dagli alpini, porge il saluto anche Francesco Rasera Berna, attuale presidente del Consiglio comunale: Marta ci mancherà, è la sintesi. D'Isep, che ha visto succedersi le giunte di ben undici sindaci, è stata fianco a fianco, in modo particolare, ai presidenti del Consiglio comunale: Quinto Piol, Maria Cristina Zoleo, Oreste Cugnach, Francesco Rasera Berna. C'erano anche loro, sabato sera alla casetta degli alpini di Salce, insieme agli ex primi cittadini Antonio Prade e Maurizio Fistarol. Tra gli invitati parenti ed amici, il presidente della Fondazione teatri delle Dolomiti, Renzo Poloni. E, poi, assessori di maggioranza e consiglieri d' opposizione sugli stessi tavoli: Olivotto, Frison, Ganz, Pellegrini, l'ex Busatta, Gamba, Da Pian, Roccon. Un giro tra i tavoli, per salutare gli ospiti, tra delicatezza e riserbo. Poche parole, con lo stile di Marta: Ho piacere che siate qui.
Daniela De Donà
© RIPRODUZIONE RISERVATA Non poteva essere altrimenti: alle parole del sindaco, a lei dedicate, Marta D'Isep si commuove. E un fazzoletto non basta. Erano in più di ottanta per la festa d'addio agli uffici di Palazzo Rosso dove D'Isep ha trascorso tutta una vita. Entrata ventunenne ne è uscita ora, in nome della pensione, dopo 41 anni continuativi. Un onore immeritato, per me, avere la parola per dirle che lei è un pezzo di storia del nostro Comune ha affermato Jacopo Massaro Marta appartiene a quella rara fetta di persone che fanno un lavoro delicato con grande discrezione. Poi l'aggiunta: Mai alcuna chiacchiera è uscita dalla sua bocca nel passaggio tra un' amministrazione ed un'altra. D'Isep quasi appoggia la testa sulla spalla del sindaco, perchè è difficile restare indifferenti. Massaro allenta, quindi, la presa dell'emozione e la butta un poco in ridere: Marta ha trattato il Comune come fosse casa sua... anche se non ci ha fatto mettere le pattine!.
GLI INVITATI
Tra le consegne di fiori e le portate di spiedini e patate cucinate a puntino dagli alpini, porge il saluto anche Francesco Rasera Berna, attuale presidente del Consiglio comunale: Marta ci mancherà, è la sintesi. D'Isep, che ha visto succedersi le giunte di ben undici sindaci, è stata fianco a fianco, in modo particolare, ai presidenti del Consiglio comunale: Quinto Piol, Maria Cristina Zoleo, Oreste Cugnach, Francesco Rasera Berna. C'erano anche loro, sabato sera alla casetta degli alpini di Salce, insieme agli ex primi cittadini Antonio Prade e Maurizio Fistarol. Tra gli invitati parenti ed amici, il presidente della Fondazione teatri delle Dolomiti, Renzo Poloni. E, poi, assessori di maggioranza e consiglieri d' opposizione sugli stessi tavoli: Olivotto, Frison, Ganz, Pellegrini, l'ex Busatta, Gamba, Da Pian, Roccon. Un giro tra i tavoli, per salutare gli ospiti, tra delicatezza e riserbo. Poche parole, con lo stile di Marta: Ho piacere che siate qui.
Daniela De Donà
