FELTRE
Un ambiente confortevole e piatti di qualità: la Clivet punta sul benessere delle proprie risorse umane e rinnova la mensa che ieri ha aperto ufficialmente i battenti e che ha visto 274 dipendenti seduti a tavola per gustare i piatti realizzati dallo chef Stefano Torresan. È stata una vera e propria rivoluzione quella messa in atto dalla dirigenza della Clivet a beneficio dei propri dipendenti i quali, prima di ieri, potevano andare a mangiare i piatti che arrivavano dall'esterno in uno spazio stretto e poco accogliente. Molti preferivano uscire, andando a mangiare al ristorante o a casa. La dirigenza ha ritenuto di investire e di cambiare completamente strada creando uno spazio oltre che di ristoro anche di aggregazione fra tutti i dipendenti. Ecco quindi che è stata individuata un'area dello stabilimento non utilizzata praticamente ricostruita. Sono state aperte delle grandi vetrate in modo tale che chi mangia possa godere della luce e sono stati scelti colori che trasmettessero una sensazione di calore. 140 i posti a sedere. I dipendenti dello stabilimento, che sono circa 450, mangiano a scaglioni per cui lo si può fare comodamente, magari ascoltando le notizie trasmesse dalle due tv installate. Un ampio spazio è riservato ai cibi: dai primi ai secondi ai contorni, passando per i dolci. «Cucinare in loco vuol dire anche riuscire a offrire dei pasti di maggior qualità», sottolinea il direttore operativo Luca Davide Martini. Già perché ora i pasti vengono preparati nella cucina presente in stabilimento, allestita con le migliori tecnologie. Lo chef, supportato da una decina di persone (parte che lavoravano già nella vecchia mensa e parte neo assunte), che da ieri ha iniziato a cucinare per Clivet dalla prossima settimana cucinerà anche per i 150 dipendenti della Manfrotto ma, altre aziende della zona, hanno chiesto di poter usufruire del servizio gestito dalla Serenissima. Nelle prossime settimane il servizio verrà ulteriormente ampliato con la possibilità di mangiare a cena e di consumare una pizza. Sempre nelle prossime settimane sarà aperta la sala caffè e relax ed il piano superiore dove ci saranno ulteriori posti a sedere. Inoltre, a fine marzo, spazio per mangiare all'esterno. «Il ristorante aziendale, oltre ad offrire il pasto ai dipendenti, è uno show room vivente dei prodotti che la Clivet realizza in stabilimento, garantendo così anche un confort ottimale ai commensali», aggiunge Martini. L'investimento si aggira sul milione di euro. I progetti non sono terminati. L'azienda punta a migliorare esteticamente l'ingresso della mensa e a riqualificare tutto il blocco della foresteria.
E.S.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Un ambiente confortevole e piatti di qualità: la Clivet punta sul benessere delle proprie risorse umane e rinnova la mensa che ieri ha aperto ufficialmente i battenti e che ha visto 274 dipendenti seduti a tavola per gustare i piatti realizzati dallo chef Stefano Torresan. È stata una vera e propria rivoluzione quella messa in atto dalla dirigenza della Clivet a beneficio dei propri dipendenti i quali, prima di ieri, potevano andare a mangiare i piatti che arrivavano dall'esterno in uno spazio stretto e poco accogliente. Molti preferivano uscire, andando a mangiare al ristorante o a casa. La dirigenza ha ritenuto di investire e di cambiare completamente strada creando uno spazio oltre che di ristoro anche di aggregazione fra tutti i dipendenti. Ecco quindi che è stata individuata un'area dello stabilimento non utilizzata praticamente ricostruita. Sono state aperte delle grandi vetrate in modo tale che chi mangia possa godere della luce e sono stati scelti colori che trasmettessero una sensazione di calore. 140 i posti a sedere. I dipendenti dello stabilimento, che sono circa 450, mangiano a scaglioni per cui lo si può fare comodamente, magari ascoltando le notizie trasmesse dalle due tv installate. Un ampio spazio è riservato ai cibi: dai primi ai secondi ai contorni, passando per i dolci. «Cucinare in loco vuol dire anche riuscire a offrire dei pasti di maggior qualità», sottolinea il direttore operativo Luca Davide Martini. Già perché ora i pasti vengono preparati nella cucina presente in stabilimento, allestita con le migliori tecnologie. Lo chef, supportato da una decina di persone (parte che lavoravano già nella vecchia mensa e parte neo assunte), che da ieri ha iniziato a cucinare per Clivet dalla prossima settimana cucinerà anche per i 150 dipendenti della Manfrotto ma, altre aziende della zona, hanno chiesto di poter usufruire del servizio gestito dalla Serenissima. Nelle prossime settimane il servizio verrà ulteriormente ampliato con la possibilità di mangiare a cena e di consumare una pizza. Sempre nelle prossime settimane sarà aperta la sala caffè e relax ed il piano superiore dove ci saranno ulteriori posti a sedere. Inoltre, a fine marzo, spazio per mangiare all'esterno. «Il ristorante aziendale, oltre ad offrire il pasto ai dipendenti, è uno show room vivente dei prodotti che la Clivet realizza in stabilimento, garantendo così anche un confort ottimale ai commensali», aggiunge Martini. L'investimento si aggira sul milione di euro. I progetti non sono terminati. L'azienda punta a migliorare esteticamente l'ingresso della mensa e a riqualificare tutto il blocco della foresteria.
E.S.
