Emigranti di un tempo e di oggi: così Soccher li ha voluti ricordare

Lunedì 23 Gennaio 2017
Si è concluso ieri il fine settimana che la frazione di Soccher di Ponte nelle Alpi ha dedicato ai propri emigranti in occasione della festa dell'Esempon. Le iniziative avevano preso il via venerdì con la presentazione del libro Dalle valli del Piave e del Vajont in ogni contrada del mondo, scritto a quattro mani da Arrigo Galli e Camillo Burigo, e dalla vernice della mostra fotografica Il gelato di Quantin... alle contrade del mondo. Ieri, invece, la messa e il pranzo. Nella chiesetta frazionale, alle 11.30, hanno concelebrato il vescovo emerito di Belluno-Feltre Giuseppe Andrich e don Giuseppe De Biasi, parroco di Cadola. Ogni anno l'Esempon ricorda la tradizione degli emigranti di Soccher che un tempo, prima di partire per i lavori stagionali, partecipavano a una messa e poi si recavano in stazione. E la prima occasione è documentata proprio nel 1902, cioè 117 anni or sono. Oltre alla Famiglia degli ex Emigranti di Soccher rappresentata dal suo presidente Fulvio De Pasqual, alla giornata di ieri hanno partecipato altre Famiglie: Belluno con il presidente Patrizio De Martin, Longarone con Arrigo Galli e Alpago con Angelo Saviane. Fra i presenti anche il presidente Abm Oscar De Bona che ha ricordato la recente scomparsa dell'emigrante pontalpino Cesare De Bortoli annunciando poi che la prossima edizione del premio per i bellunesi che si sono distinti nel mondo si terrà il 2 dicembre proprio a Ponte. Da parte sua il sindaco Paolo Vendramini si è detto orgoglio di poter rappresentare un comune dove è così forte la presenza del volontariato.

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