COLLEGAMENTI
BELLUNO Procede come da programma il lavoro di costruzione della banda larga in fibra ottica in tutti i comuni della provincia di Belluno.
Il report periodico di Infratel Italia Spa, la società del Ministero dello Sviluppo Economico incaricata di attuare i piani banda larga e ultra larga del governo, indica a inizio luglio che sono in esecuzione i lavori di cablaggio in 22 Comuni bellunesi. Lo afferma il deputato bellunere Roger De Menech: «Hanno già completato l'iter della progettazione e sono in attesa delle necessarie autorizzazioni altri 10 Comuni e i cantieri sono dunque prossimi a iniziare, mentre ulteriori 23 hanno il progetto definitivo approvato e 6 lo stanno approvando. Già concluse le opere invece a Soverzene e a La Valle Agordina».
RETE VELOCE
«Entro il 2020 - prosegue il deputato - dovrebbe concludersi il progetto avviato dai governi Renzi e Gentiloni per ridurre il digital divide. L'obiettivo è che tutta la popolazione abbia accesso a servizi di rete con velocità non inferiori a 30 Mb/s (oggi sono 2 Mb/s) e che almeno la metà possa usufruire di velocità intorno al 100 Mb/s. Credo sia una delle azioni che maggiormente contribuirà a ridurre il divario con la pianura e con le aree metropolitane».
I FINANZIAMENTI
Il piano è finanziato prevalentemente dallo Stato e in parte dall'Unione europea attraverso i fondi Fesr (Sviluppo regionale) e Feasr (Sviluppo aree rurali), entrambi gestiti dalla Regione Veneto. Per l'intera regione le risorse a disposizione sono di 398 milioni 810 mila euro, di cui 315 milioni 810 mila euro del Fondo statale di sviluppo e coesione e 83 milioni di fondi europei ripartiti tra Fondo Sviluppo Rurale (40 milioni) e Fondo di Sviluppo delle Aree Rurali (43 milioni).
IL FABBISOGNO
«Per le infrastrutture di banda larga nella provincia di Belluno - conclude De Menech - sono stati stanziati 33 milioni 458 mila 348 euro. Il fabbisogno di banda larga e ultralarga nel Bellunese tocca una popolazione di 117 mila persone, oltre 80 mila abitazioni e un totale di quasi 50 mila edifici».
© RIPRODUZIONE RISERVATA BELLUNO Procede come da programma il lavoro di costruzione della banda larga in fibra ottica in tutti i comuni della provincia di Belluno.
Il report periodico di Infratel Italia Spa, la società del Ministero dello Sviluppo Economico incaricata di attuare i piani banda larga e ultra larga del governo, indica a inizio luglio che sono in esecuzione i lavori di cablaggio in 22 Comuni bellunesi. Lo afferma il deputato bellunere Roger De Menech: «Hanno già completato l'iter della progettazione e sono in attesa delle necessarie autorizzazioni altri 10 Comuni e i cantieri sono dunque prossimi a iniziare, mentre ulteriori 23 hanno il progetto definitivo approvato e 6 lo stanno approvando. Già concluse le opere invece a Soverzene e a La Valle Agordina».
RETE VELOCE
«Entro il 2020 - prosegue il deputato - dovrebbe concludersi il progetto avviato dai governi Renzi e Gentiloni per ridurre il digital divide. L'obiettivo è che tutta la popolazione abbia accesso a servizi di rete con velocità non inferiori a 30 Mb/s (oggi sono 2 Mb/s) e che almeno la metà possa usufruire di velocità intorno al 100 Mb/s. Credo sia una delle azioni che maggiormente contribuirà a ridurre il divario con la pianura e con le aree metropolitane».
I FINANZIAMENTI
Il piano è finanziato prevalentemente dallo Stato e in parte dall'Unione europea attraverso i fondi Fesr (Sviluppo regionale) e Feasr (Sviluppo aree rurali), entrambi gestiti dalla Regione Veneto. Per l'intera regione le risorse a disposizione sono di 398 milioni 810 mila euro, di cui 315 milioni 810 mila euro del Fondo statale di sviluppo e coesione e 83 milioni di fondi europei ripartiti tra Fondo Sviluppo Rurale (40 milioni) e Fondo di Sviluppo delle Aree Rurali (43 milioni).
IL FABBISOGNO
«Per le infrastrutture di banda larga nella provincia di Belluno - conclude De Menech - sono stati stanziati 33 milioni 458 mila 348 euro. Il fabbisogno di banda larga e ultralarga nel Bellunese tocca una popolazione di 117 mila persone, oltre 80 mila abitazioni e un totale di quasi 50 mila edifici».