Bonus al sindaco: «Niente automatismi»

Mercoledì 12 Agosto 2020
Bonus al sindaco: «Niente automatismi»
IL CASO
LIVINALLONGO Ha fatto bene o male a chiedere il bonus per la sua attività imprenditoriale il sindaco di Livinallongo? È un cittadino e un contribuente come tutti o da sindaco avrebbe dovuto avere qualche accorgimento in più? Lui ha detto pubblicamente di aver richiesto e ottenuto il bonus del 600 euro del governo Conte e il giorno dopo la sua confessione di aver fatto richiesta all'Inps dei 600 euro per la sua attività nel settore alberghiero, Leandro Grones, mostra la sua indennità da sindaco. Non nasconde nulla, nemmeno i dati sensibili. Posizione amministrativa da sindaco. Totale competenze per aprile 2020 si legge 1431,61 euro. Ritenute 355,47. Netto a pagare 1075,16 euro.
IL COMPENSO
«Non è uno stipendio e nemmeno una busta paga. Parliamo di un'indennità, sulla quale pago anche le tasse. Non va a incidere ai fini pensionistici fa notare il sindaco Grones - né tanto meno mi dà diritto a qualche privilegio». Niente auto blu, insomma, ci scherza sopra lo stesso Grones. Scherzi a parte, però, si fa serio quando parla della richiesta all'Inps dei 600 euro: «Li ho chiesti per la mia attività di albergatore, ho infatti una residenza turistica con 10 unità e durante il confinamento non ho lavorato e solo adesso si comincia a muovere qualcosa», prosegue il sindaco di Livinallongo, che amministra un comune con 1300 abitanti. Eccola qui la grande questione di chi si assume le responsabilità di chi è chiamato ad assumere, quotidianamente, decisioni per la collettività per un'indennità che si misura in proporzione al numero di cittadini. La questione dei 600 euro, però, è anche più complessa e variegata di così.
LA QUESTIONE
La vicesindaca di Belluno, Lucia Olivotto è commercialista e pertanto può vedere il problema da più di un punto di vista, dal momento che tra i politici beneficiari qualcuno ha detto che è stato il loro commercialista a chiedere il bonus a loro insaputa: «Un professionista del settore non richiedere in automatico il bonus per i clienti, almeno io non lo faccio. Non mi sembrerebbe corretto neanche deontologicamente. Una cosa è certa spiega Lucia Olivotto quando si presentano delle possibilità di questo tipo avviso i miei clienti e chiedo cosa intendono fare». In questo caso, relativamente ai 600 euro stanziati dal governo Conte per l'emergenza sanitaria da Covid-19, la commercialista ha verificato inclinazioni diverse nei suoi clienti: «C'è chi mi ha risposto che non voleva attingere al bonus, diversi imprenditori mi hanno fatto presente che lasciavano il posto ad altri più bisognosi, anche per il fatto che stavano tutto sommato continuando a lavorare. Qualcun altro, invece, mi ha chiesto di avanzare la domanda perché sapeva che la moglie di un suo amico si era ritrovata particolarmente in difficoltà e quindi avrebbe voluto che arrivassero a lei».
LA VISIONE POLITICA
La vicesindaca di Belluno fa però anche una considerazione più politica: «Normalmente il commercialista interviene e fa le domande sul cliente, poi verifica la sussistenza dei requisiti, infine presenta la domanda. In questo caso ci si rivolgeva all'Inps. Bastava fare domanda senza limiti di reddito - precisa Olivotto - e forse era su quel punto specifico che si sarebbe dovuto ragionare diversamente». Insomma, la questione del bonus di 600 euro ha infiammato i social, ma se si guarda caso per caso, probabilmente non sono poi così tanti ad aver approfittato della possibilità di richiedere i 600 euro.
Federica Fant
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