ARSIÈ
Morì per infezione dopo la sostituzione della valvola cardiaca:

Mercoledì 30 Ottobre 2019
ARSIÈ Morì per infezione dopo la sostituzione della valvola cardiaca:
ARSIÈ
Morì per infezione dopo la sostituzione della valvola cardiaca: l'Usl condannata a un maxi-risarcimento alla famiglia. Lo rende noto Giesse Risarcimento Danni di Belluno, gruppo specializzato in responsabilità civile e casi di malasanità, che ha seguito il caso per fare chiarezza e avere giustizia per quanto accaduto. «Il giudice Chiara Sandini del tribunale civile di Belluno - si legge nella nota diffusa ieri - ha condannato l'Usl 1 Dolomiti al pagamento di un maxi risarcimento per la morte di Elio Faoro, 71enne di Arsiè deceduto a causa di una tardiva diagnosi di endocardite acuta». Non è stata resa nota la cifra del risarcimento.
La morte dello storico panettiere aveva lasciato l'intera comunità in lutto il 4 marzo del 2013. Elio Faoro aveva gestito, per oltre 40 anni, il panificio in via Crociera, consegnava il pane a domicilio ai compaesani e faceva parte del gruppo Alpini di Arsié e della Protezione civile.
«Tutto ebbe inizio nel febbraio del 2012 - spiegano da Giesse -, quando Faoro si sottopose a un intervento di sostituzione valvolare con protesi meccanica. Il decorso sembrava procedere per il meglio, fino a quando, nel gennaio del 2013, ci fu un improvviso peggioramento delle condizioni di salute, con forte tosse, febbre alta e difficoltà respiratoria. Giunto in pronto soccorso all'ospedale di Feltre, il 71enne venne sottoposto ad emocultura, che evidenziò la presenza di setticemia da stafilococco e polmonite. I medici lo sottoposero a una terapia antibiotica, ma dopo un iniziale sollievo le condizioni tornarono a farsi critiche e in meno di un mese fu costretto a tornare nuovamente in pronto soccorso. Soltanto il 1 marzo i medici lo sottoposero finalmente ad ecocardiogramma, dal quale emerse subito la corretta diagnosi: endocardite acuta e subacuta». Ma era troppo tardi. «Purtroppo - prosegue la nota - l'infiammazione nel frattempo aveva attaccato il cuore, i medici a questo punto tentarono la sostituzione della valvola aortica, sottoponendo Faoro a un ulteriore intervento chirurgico. Insorsero però gravi complicanze post operatorie che in meno di due giorni lo portarono al decesso». «Come riporta la sentenza, è ben noto, che i portatori di valvole cardiache artificiali sono esposti a un elevato rischio d'infezione spiega Claudio Dal Borgo, responsabile della sede Giesse di Belluno , ma se i medici, in occasione del primo ricovero, avessero sottoposto subito il nostro assistito a una semplice ecografia cardiaca (richiesta dopo questo tipo di operazione, in presenza dei sintomi lamentati) secondo sia i nostri periti che quelli del Tribunale, una corretta terapia avrebbe permesso di avere più probabilità di salvarsi». Da qui la condanna inflitta dal giudice all'Ulss 1 Dolomiti, che ora sarà obbligata a liquidare ai familiari di Faoro un maxi risarcimento.
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