Più vicino il restauro del Montirone: affidato l'incarico di progettazione

Sabato 5 Settembre 2020
Più vicino il restauro del Montirone: affidato l'incarico di progettazione
ABANO
Restauro del Montirone: l'amministrazione comunale ha affidato l'incarico di progettazione. Nei mesi scorsi, con l'adozione del piano triennale delle opere pubbliche, erano stati stanziati 300 mila euro per l'intervento.
L'incarico di progettazione è stato attribuito allo Studio Negri & Fauro Architetti Associati. Lo stesso, ad Abano, si occupa del recupero della storica villa Mocenigo. «È l'ufficio tecnico che si occupa di questi incarichi, e mi sembra una scelta ben ponderata - osserva l'assessore ai Lavori pubblici, Gian Pietro Bano - come la villa anche il Montirone è sottoposto a vincoli della Soprintendenza. Un fatto che fa certamente preferire l'avere a disposizione dei professionisti che sappiano il fatto loro su beni storici e abbiano anche una interlocuzione con chi si occupa della loro tutela». Nelle intenzioni dell'amministrazione il progetto di recupero dovrà riportare l'acqua termale nei due pozzi che si trovano all'interno del Montirone. «Confidiamo che si possa fare utilizzando acqua termale di risulta - spiega l'assessore Bano - che possa essere trovata una soluzione efficiente e che abbia dei costi di manutenzione ragionevoli. Il restauro dovrà riguardare il muro di cinta che sta gradatamente perdendo l'intonaco, poi c'è da definire in modo migliore il retro del Montirone». I lavori dovrebbero iniziare nel 2021: «A causa della pandemia e del lockdown siamo un po' in ritardo sui tempi previsti. Poi dovremmo capire quali saranno le disponibilità finanziare al momento di fare il bando per l'esecuzione dei lavori; la pandemia pesa anche sul bilancio del Comune. In caso potremmo procedere per stralci se non potremo affidare in un bando unico tutti gli interventi che stanno previsti», conclude l'assessore Gian Pietro Bano.
Il piccolo colle del Montirone, ora giardino pubblico, un tempo era ricco di sorgenti termali che sgorgavano naturalmente. Fu particolarmente caro agli antichi patavini, che in epoca romana lo circondarono di ville e strutture termali. L'ingresso all'antica fonte, dove ancora fino alla seconda metà del 900 le acque sgorgavano spontaneamente a una temperatura di 80° C, è annunciato da un colonnato e da una possente colonna dorica sormontata da una coppa avvolta tra le spire di un serpente, progettata da Giuseppe Jappelli nel 1825.
Alessandro Mantovani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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