VENEZIA - In pochi giorni continuano le prese di posizione e la "bufera" politica riguardante la vicenda di Carlo Bramezza, trevigiano, direttore generale dell'Ulss 7 Pedemontana di Bassano e Alto Vicentino. Prima la polemica sui suoi debiti, fatto totalmente privato, di ben 11 milioni dovuti al fallimento di due società che aveva garantito, con le domande molto pepate rivolte a Zaia e Lanzarin da parte dei responsabili del Pd. Poi l'attacco di Nicola Finco in consiglio regionale che ha dato al manager addirittura del "despota" per aver deciso la chiusura del raparto di senologia di Asiago, sfuriata che acquisisce anche un risvolto tutto interno alla Lega.
Prende posizione la Regione
Ora è la Regione, Area sanità e sociale (che fa capo all'assessora Manuela Lanzarin, bassanese come Finco peraltro) a intervenire per chiarire la situazione della direzione dell'Ulss 7 affidata a Bramezza.
La nomina dei direttori
Intanto il comunicato sottolinea che «i direttori generali delle Aziende Ssr, dal 2016, vengono nominati attingendo tra gli iscritti all'elenco nazionale dei direttori generali, liste che vengono approvate dal Ministero della Salute e periodicamente aggiornate. Dal 2016 l’incarico di direttore generale può essere affidato esclusivamente a soggetti iscritti in tale elenco cui si accede solo a seguito di verifica dei requisiti effettuata da una apposita Commissione nazionale la quale, nominata con decreto del Ministro della Salute, è formata da 5 componenti con presidenza affidata a magistrati ordinari, amministrativi, contabili o avvocati dello Stato e quattro esperti, di comprovata competenza ed esperienza, in particolare, in materia di organizzazione e gestione aziendale».
«Valutazioni di commissioni tecniche»
La Regione poi fa un avviso pubblico sul sito internet istituzionale sul Bur riguardante l'incarico che intende attribuire, ai fini di acquisire le candidature da parte dei soggetti che risultino già iscritti nell'elenco nazionale dei direttori generali. «Già in tale sede - si legge - il candidato deve rilasciare autocertificazione circa l’insussistenza di cause ostative all’eventuale assunzione di incarico... La valutazione dei candidati, per titoli e colloquio, resta affidata a una commissione regionale di natura tecnica formata da esperti, nominata dal presidente della Regione. Il direttore non può avere più di 65 anni al conferimento dell’incarico, non deve essere lavoratore pubblico o privato già in pensione, mentre il suo rapporto di lavoro è esclusivo e regolato da contratto di diritto privato, di durata non inferiore a tre e non superiore a cinque anni, rinnovabile.
Incompatibilità e requisiti
In sostanza, va a concludere la nota, questa "griglia" serve a garantire la mancanza di incompatibilità nei ruoli dei manager sanitari. «Tutto l’iter concernente la scelta e i controlli delle dichiarazioni è regolamentato dalla normativa di settore, presidiato da due Commissioni tecniche, una nazionale, l'altra regionale. Dopo la nomina tutta la normativa sulla trasparenza deve essere messa in atto dalle stesse aziende sanitarie, non dipendendo più da competenze regionali». Venendo al caso di Bramezza, che è stato dg all'Ulss 10 di Portogruaro e poi (e attualmente) a quella di Bassano, Ulss 7 Pedemontana, la nota dice: «Per doverosa precisazione e completezza di informazione si evidenza che sono presenti e reperibili nel sito istituzionale dell’Azienda Ulss 10 Veneto Orientale le dichiarazioni relative relative agli anni 2013, 2014, 2015, 2016, 2017, 2018, 2019, 2020 e, in atti della Regione, la dichiarazione di assenza cause di inconferibilità e incompatibilità riferita all’anno 2021 sottoscritta in occasione dell’assunzione dell’incarico di direttore generale dell’azienda Ulss 7 Pedemontana. Dunque, per tutti i periodi di copertura dell’incarico di direttore generale del dottor Carlo Bramezza - conclude il comunicato - si trova riscontro, per le diverse annualità, delle rispettive dichiarazioni di assenza di cause di inconferibilità e/o incompatiblità».