ROMANO D'EZZELINO - Il "cuoco dei tre Papi", Sergio Dussin, ristoratore a Romano d'Ezzelino e ad Asolo, negli ultimi giorni ha ricordato i suoi ringraziamenti al Papa Emerito Benedetto XVI per avergli permesso di servirlo e cucinare per lui. Dussin bazzica le cucine e i saloni di ricevimento del Vaticano dai tempi di Papa Woytila, chiamato spesso per preparare la ristorazione in occasione di cerimonie, eventi e incontri particolari. La cosa si è poi ripetuta ed accentuata con Papa Ratzinger, e continua oggi con Papa Francesco. E spesso parte da Romano con furgoni catrichi di prodotti tipici del Bassanese, molto apprezzati sulle tavole vaticane.
Benedizione e lacrime
Alla notizia della morte di Ratzinger, Dussin ha ricordato lultimo incontro intenso che ha avuto con il Papa Emerito il 4 maggio scorso nei giardini vaticani. Ratzinger era in carrozzella, Dussin si è inginocchiato e ha poi spiegato di aver pianto nel ricevere la sua benedizione. L'altra cosa che ha ricordato invece il figlio Marco è stata l'idea del padre di chiedere a Papa Benedetto XVI, quando stava per diventare papà, di benedire la vesticciola che poi avrebbe indossato sua figlia, la neonata nipotina di Sergio.
Le visite affettuose
Sergio Dussin si recava spesso a far visita al Papa Emerito, che lo trattava con affetto. Mostra sui social un biglietto di aguri natalizi speditogli con la firma originale da Ratzinger, ricorda che in alcune occasioni lo convocava lo stesso pontefice, o ex pontefice, per dei brevi incontri. Inoltre a volte aveva il permesso di entrare nell'orto della residenza del Papa Emerito per raccogliere mandarini o pomodorini daregalare ai bisognosi, o per controllare verdure da mettere in pentola per il pontefice a riposo.
L'incontro indimenticabile
Nel 2015 l'incontro più significativo, Sergio Dussin lo ricorda così: «Mi preparai a incontrarlo, l'incontro era un mercoledì alle 16.30. Lo vidi arrivare con il suo segretario, monsignor Georg Gänswein, appena si avvicinò mi allungò la mano e mi salutò. Io lo ringraziai per il grande onore che ci ha dato durante il suo Pontificato, nel chiamarci a servirlo in occasioni speciali. Lui mi ringraziò per le nostre attenzioni nel portare il nostro cibo veneto e i piatti del nostro territorio alla sua mensa. Gli dissi: "Santità, Bassano del Grappa le vuole bene". E lui mi ricordò il premio della Cultura Cattolica che gli fu consegnato a Bassano quando era cardinale nel 1993. Sono stati venti minuti che non potrò mai scordare. Quando ci siamo salutati i miei occhi erano lucidi dalla grande emozione provata. Da un umile cuoco, come sono, non avrei mai immaginato di ricevere questo grande segno di affetto».