Canta Faccetta nera in radio. Mozione contro Donazzan in aula grazie alla Lega: è bufera con Fdi

Giovedì 14 Gennaio 2021
Canta Faccetta nera in radio. Mozione contro Donazzan in aula grazie alla Lega: è bufera con Fdi
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Martedì prossimo il Consiglio regionale del Veneto sarà chiamato a votare una mozione di riserva, caso più unico che raro nella cinquantennale storia dell'istituzione, nei confronti dell'assessore Elena Donazzan. Il motivo è ormai risaputo: durante il programma radiofonico La zanzara, la titolare dell'Istruzione e del Lavoro aveva cantato Faccetta nera, sostenendo che nel brano-simbolo del fascismo «c'era della goliardia».

Ma la vera notizia è che l'iniziativa delle opposizioni, di cui è primo firmatario il portavoce Arturo Lorenzoni, è stata sostenuta anche dalla Lega, in aperta polemica con gli alleati di Fratelli d'Italia.


I SOTTOSCRITTORI

Il testo depositato da Lorenzoni, sfidante di Luca Zaia alle ultime elezioni, è stato sottoscritto dagli esponenti di tutte le minoranze: Erika Baldin (Movimento 5 Stelle), Giacomo Possamai, Vanessa Camani, Anna Maria Bigon, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni e Francesca Zottis (Partito Democratico), Elena Ostanel (Veneto che Vogliamo) e Cristina Guarda (Europa Verde). L'ultimo autografo proviene invece dalle file della maggioranza ed è quello di Stefano Valdegamberi, tatticamente approdato al gruppo Misto proprio per consentire operazioni politiche come questa, ma tesserato della Lega ed eletto con Zaia Presidente, a cui di fatto è del tutto organico. La principale forza di governo del Veneto, perciò, ha prestato ai risicati numeri rosso-giallo-verdi la stampella necessaria a chiedere e ottenere la rapida calendarizzazione della mozione, che difatti approderà in aula già nella seduta convocata dal presidente leghista Roberto Ciambetti per il 19 gennaio. È verosimile dunque che gli zaian-leghisti non finiscano per votare contro un testo che pure ritiene irrinunciabile «un intervento di censura delle esternazioni rese pubblicamente dall'assessore Donazzan, che vanno rigettate sia di per se stesse, sia in quanto ledono l'immagine della Pubblica Amministrazione». 


LA TENSIONE

Tra le due anime del centrodestra, la tensione è palpabile. Dichiara infatti Alberto Villanova, capogruppo di Zaia Presidente e speaker dell'area leghista: «Non ho nulla di negativo da dire sull'operato da assessore di Elena Donazzan, sempre attenta e presente nel suo settore, ma non posso che condannare quanto accaduto durante la trasmissione La zanzara. In ogni caso, trovo offensivo per i veneti, che stanno affrontando il dramma dell'emergenza sanitaria, dover constatare come politici e assessori, che dovrebbero rappresentarli, stanno perdendo tempo intorno a questioni di questo tipo. Fratelli d'Italia ha niente di costruttivo da proporre? A volte, vista la loro attività politica e consiliare, abbiamo il dubbio che non facciano parte della nostra maggioranza, o che lo siano solo a intermittenza». Il riferimento è alle richieste di ristori, rivolte alla Regione anziché al Governo. 

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Raffaele Speranzon, capogruppo di Fdi, prova a gettare acqua sul fuoco: «Collaboriamo lealmente con la maggioranza di cui siamo parte integrante ed abbiamo sempre votato favorevolmente tutti i Pdl presentati dai colleghi della Lista Zaia o della Lega anche quando non siamo stati coinvolti nella stesura degli stessi. Fratelli d'Italia non tradirà mai il patto con i propri elettori e, come ha in ogni occasione dimostrato anche a livello nazionale, è sempre stata dalla stessa parte: quella del centro destra di cui siamo il collante. Sono certo che la Lega e la Lista Zaia staranno con noi dalla parte del validissimo assessore Donazzan e non con il Pd». Chissà. Intanto dal senatore dem Andrea Ferrazzi arriva l'interrogazione alle ministre Luciana Lamorgese e Lucia Azzolina, a cui chiede «se non ritengano doveroso esprimere formale condanna riguardo alle gravi esternazioni» dell'assessore Donazzan.


Angela Pederiva
 

 

Ultimo aggiornamento: 17:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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