​Davide Rebellin, tribunale respinge patteggiamento per camionista. Il fratello del campione: «Non vogliamo vendetta, ma giustizia»

Lunedì 11 Marzo 2024
Davide Rebellin

VICENZA - Davide Rebellin, respinto il patteggiamento del camionista. Wolfgang Rieke, 62 anni, l'autotrasportatore tedesco che ha investito e ucciso il 30 novembre dello scorso anno l'ex campione di ciclismo, è stato arrestato su mandato di arresto europeo richiesto dal gip di Vicenza, 17 Giugno 2023.

Dichiarata inammissibile dai giudici del tribunale di Vicenza la richiesta dei legali del camionista tedesco pirata che ha investito e ucciso il campione di ciclismo vicentino.  E’ ben comprensibile la soddisfazione dei familiari di Davide Rebellin dopo l’attesa udienza tenutasi nella mattinata di oggi, lunedì 11 marzo 2024, in tribunale a Vicenza, all’esito della quale il collegio presieduto dal giudice Filippo Lagrasta ha dichiarato “inammissibile” la richiesta di patteggiamento della pena di tre anni e undici mesi presentata dal difensore del camionista tedesco.

“Inammissibilità” determinata dal fatto che l’istanza riproposta davanti ai giudici del dibattimento era esattamente la stessa già formulata dinanzi al Gip, laddove invece, a parere del collegio, si sarebbe dovuta differenziare.

I giudici hanno quindi dichiarato aperto il procedimento: si andrà a processo, che inizierà con la prima udienza dibattimentale, già fissata, il 27 maggio, dalle ore 14.45, sempre avanti il Tribunale berico, come riporta lo Studio 3A che segue la famiglia.

«E’ stata una bella sorpresa, non ce lo aspettavamo, temevamo che il collegio, dopo la concessione degli arresti domiciliari all’imputato, acconsentisse anche al patteggiamento.

Non possiamo che essere soddisfatti del fatto che, invece, i giudici abbiano deciso di andare avanti e di mandare a processo Rieke, rinnoviamo tutti i nostri ringraziamenti per il grande lavoro svolto dalla Giustizia italiana per Davide, sia alla Procura sia al Tribunale»,  ha commentato a caldo il fratello, Carlo Rebellin, alludendo anche alla “battaglia” per l’estradizione dalla Germania, dove si era subito “rifugiato”, dell’autotrasportatore, che ha fatto anche più di sei mesi di carcere a Vicenza, da agosto 2023 a febbraio 2024, e che attualmente si trova agli arresti domiciliari, misura alternativa concessa per l’appunto dallo stesso collegio di giudici, presso alcuni amici di famiglia nel Trevigiano. «Non vogliamo vendetta ma giustizia per Davide – conclude Carlo Rebellin – e crediamo che un processo sia la sede “giusta” per accertare tutti i fatti e per arrivare a una condanna che non ce lo restituirà ma che sia quanto meno la più congrua possibile, compatibilmente con le leggi italiane, alle gravi responsabilità dell’imputato».

Ultimo aggiornamento: 15:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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