Studentessa ubriaca stuprata a turno: i cinque giocatori sono della Virtus Verona

Venerdì 23 Aprile 2021 di Angela Pederiva
Stupro di gruppo (foto di repertorio)
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VERONA  - Il 18 gennaio 2020 la Virtus Verona pareggiò 3 a 3 a Cesena. Di quella partita rimane uno scarno tabellino, sintesi della ventiduesima giornata del campionato di serie C, tra la vittoria sfiorata quasi allo scadere e il rigore subìto in pieno recupero. Zeppa di tristi dettagli è piuttosto un'altra cronaca, non sportiva ma giudiziaria. Al ritorno dalla trasferta, cinque calciatori all'epoca tesserati con la società scaligera avrebbero fatto ubriacare una ragazza e a turno quattro di loro avrebbero abusato di lei, tanto che la Procura ne ha chiesto il rinvio a giudizio per violenza sessuale di gruppo, mentre gli imputati sostengono che si sia trattato di rapporti consenzienti.
Scene già viste (e sentite) in questi giorni di polemiche sulla vicenda Grillo.

E, per quanto vada sempre ricordato che ogni caso fa storia a sé, questo processo veneto attualmente in fase di udienza preliminare ha in comune con l'inchiesta sarda il particolare del video. Infatti anche qui saranno proiettati in aula i filmati girati quella notte, sei spezzoni che secondo l'accusa proverebbero lo stupro e invece per la difesa dimostrerebbero la consensualità.

IL GIOCO
Da una parte c'è la donna, studentessa universitaria ventenne, assistita dall'avvocato Federico Lugoboni. Dall'altra ci sono i cinque uomini fra i 21 e i 28 anni, calciatori ingaggiati dalla terza squadra professionistica di Verona (estranea ai fatti), difesi da un collegio composto dai legali Nicola e Alessandro Avanzi, Luca Bronzato, Roberto Canevaro ed Eleonora Puttini. Di quella domenica sera, trascorsa dai sei giovani nella casa di uno dei giocatori, il fascicolo aperto dalla pm Elisabetta Labate contiene il racconto di un «gioco di carte alcolico»: una sfida in cui si vince e si perde di continuo, ma ad ogni sconfitta corrisponde l'obbligo di bere.
«Glielo avevo detto che ero a digiuno e non avevo cenato», ha ripetuto la ragazza nella denuncia presentata qualche giorno dopo, precisando di essere stata invitata da un suo compagno di corso («Mi fidavo di lui, lo conoscevo da tempo e con me non ci aveva mai provato») e di essersi vista versare con insistenza birra e gin lemon, finché poi quattro di loro l'avrebbero costretta a subire i rapporti sessuali. «A turno e anche contemporaneamente si legge nel capo di imputazione dopo averla attirata nell'abitazione di uno di loro a Verona, ed essersi intrattenuti con la stessa in un gioco che comportava l'assunzione di alcolici per poi abusare dello stato di alterazione in cui lei versava». Un fatto aggravato, secondo la Procura, perché «commesso abusando delle condizioni di inferiorità psicofisica della parte offesa in stato di alterazione per la smodata assunzione di sostanza alcoliche».

LE IMMAGINI
Di quelle ore restano sei brevi filmati, registrati con i cellulari di due calciatori. Tre sono stati consegnati dagli stessi autori, altrettanti sono stati acquisiti dagli inquirenti. Tutti saranno visionati, nel contraddittorio tra le parti davanti al gup Paola Vacca, il prossimo 5 maggio. «Non vi è stata alcuna forma di violenza fisica nel senso proprio del termine, fatto peraltro accertato al Pronto Soccorso», afferma l'avvocato Canevaro, il quale riferisce che proprio dalle immagini «non si evince alcun dissenso esplicito da parte della persona offesa».
Diametralmente opposta è la versione della ragazza, evidentemente condivisa dalla Procura, per la quale invece i video mostrerebbero proprio le condizioni di minorata difesa in cui versava la vittima, riaccompagnata a casa il lunedì mattina dal compagno di studi. «Sarà il processo ad accertare come sono andati i fatti», commenta l'avvocato LugobonI.

Ultimo aggiornamento: 24 Aprile, 14:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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