VERONA - La guardia di finanza ha effettuato indagini in materia antiriciclaggio e ha ispezionato due esercizi commerciali che effettuano "money transfer", due studi di commercialisti, uno di un notaio e uno studio associato di consulenza tributaria.
Nel caso dei "money transfer" i finanzieri hanno esaminato 9 mila operazioni di trasferimento denaro per un ammontare complessivo di oltre 1,8 milioni di euro: 232 le omesse segnalazioni di operazioni sospette, 16 i casi in cui è stata riscontrata l'omessa conservazione dei documenti identificativi necessari per trasferire denaro.
Negli studi sono stati analizzati centinaia di fascicoli e i finanzieri hanno portato alla luce 144 casi di inefficace o omessa esecuzione degli adempimenti previsti dalla normativa antiriciclaggio per la corretta determinazione della titolarità effettiva dei clienti diversi dalle persone fisiche. In 22 casi la documentazione antiriciclaggio era incompleta o assente. Sedici le operazioni sospette non segnalate all'Unità di informazione finanziaria (Uif), in particolare uno dei professionisti non aveva segnalato i nominativi delle persone che hanno posto in essere diversi atti per il trasferimento di quote di partecipazione di società risultate riconducibili a persone vicine al mondo criminale.
Le attività amministrative antiriciclaggio (ispezioni e controlli) complessivamente eseguite dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Verona hanno permesso di accertare oltre 430 violazioni, di verbalizzare 12 soggetti e di contestare sanzioni pari a circa 1 milione di euro. Sul fronte della prevenzione, nel corrente anno, sono state inoltre approfondite complessivamente 279 segnalazioni di operazioni sospette.