VERONA - Dopo il caso dell'arresto dei cinque poliziotti arrestati per torture, sono arrivate le parole di sostegno a suoi da parte del capo della questura di Verona, Roberto Massucci. «Sono certo di poter contare sulla collaborazione di tutti voi nell'essere sempre attenti ai colleghi in difficoltà - scrive Massucci in una lettera - ma soprattutto nel dimostrare con l'impegno quotidiano, la consapevolezza del ruolo e il senso del dovere, il valore non scalfibile dell'essere poliziotti».
Nell'invito ai suoi uomini, li ringrazia «di cuore, forza e amore», ad essere uniti.
Massucci ammette di aver vissuto le prime ore successive all'applicazione delle misure cautelari «con personale profondo dispiacere come quando in una famiglia un fratello o una sorella compiono atti sbagliati che ledono in maniera pesante la famiglia stessa». Il questore afferma che non consentirà che questa «triste vicenda - la quale nel tempo avrà la sua verità processuale - possa minare il rapporto di fiducia che i cittadini ripongono nelle istituzioni grazie a tutti coloro che ogni giorno servono con disciplina e onore e ai valori che i nostri caduti ci hanno gridato con forza quel giorno, in quel momento, in quel luogo in cui stavano morendo indossando l'uniforme della Polizia».
Intanto da oggi alla questura di Verona è operativo anche uno staff di psicologi che assisteranno tutti gli uomini e le donne in servizio che si sentono colpiti, sia pure indirettamente, dall'inchiesta della Procura della Repubblica. Tempo permettendo, l'obiettivo è quello di riuscire ad organizzare un incontro con ogni agente per tenere alti i valori del ruolo di chi lavora in polizia e del senso del dovere.
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