VERONA - Arrivano duri attacchi da parte del portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus Jacopo Coghe verso il sindaco di Verona Damiano Tommasi, "reo" di aver dato la disponibilità a trascrivere i figli di coppie dello stesso sesso. «Il sindaco, in questo modo, apre la strada all'utero in affitto - scrive Coghe in un comunicato - ovvero alla mercificazione del corpo delle donne, trattate come schiave, e dei bambini, considerati come prodotti da acquistare come in un supermercato. Le trascrizioni - aggiunge - sono un ricatto politico, sono un condono sulla pelle dei bambini».
Il portavoce specifica poi una distinzione sul tema dei diritti: «Il sindaco vorrebbe dare priorità ai capricci ideologici, a discapito dei veri diritti, quelli dei bambini.
Si tratta, spiega ancora Coghe, di un'associazione «che nel suo Statuto si impegna a 'promuovere la diffusione di buone pratiche in merito ai percorsi di PMA e GPA. Come fa una realtà che promuove l'utero in affitto ad essere in linea con la normativa che, invece, ne condanna anche la promozione con la Legge 40? Come fa ad essere inserita in una Consulta che dovrebbe tutelare proprio le famiglie, le mamme, i papà e i bambini, ma poi - conclude - promuove una pratica che svilisce e sfrutta il corpo delle donne e usa i bambini come merce?».
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout