Zaccariotto-Lega, aria di divorzio:
«Non puntano più su di me»

Domenica 22 Dicembre 2013 di Tiziano Graziottin
Francesca Zaccariotto e Umberto Bossi
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VENEZIA - Cosa farà da grande la golden lady della Lega? Se lo chiedono in tanti, qualcuno la corteggia pubblicamente (Dalla Tor e il Nuovo Centrodestra) altri la blandiscono sottotraccia. Si sa, tira aria di ritorno agli eletti e alle preferenze e in questo contesto una come Francesca Zaccariotto - due elezioni vinte in carrozza a San Donà, lo scalpo del centrosinistra in Provincia - è un patrimonio potenziale di voti che fa gola a tanti. La Lega, peraltro ridotta a numeri da prefisso telefonico nel Veneziano e alle prese con l’inarrestabile emorragia di Prima il Veneto (quattro sedi aperte in provincia nel giro di qualche mese), sembra trattarla come una scartina, non come uno dei pochi assi da mettere sul tavolo. Partiamo da qui, dai complicati rapporti tra il Carroccio targato Tosi e l’attuale presidente di Ca’ Corner. Non perchè sia stata la nostra prima domanda, ma perchè da questa risposta si apre un nuovo capitolo.

Presidente Zaccariotto, in questo momento lei crede che se ci fosse da esprimere una candidatura importante - di qualunque natura - la Lega avanzerebbe il suo nome?

«No.(Silenzio, sembra essersi resa conto che una risposta così non è "normale").Magari mi sbaglio, magari la Lega Tosiana avrà la capacità di superare la logica delle vendette e di valutare le persone e il lavoro che è stato fatto».

Problemi col leader, il sindaco di Verona?

«No, se il mio riferimento nella Lega è Tosi è Tosi, punto. Sono da tanti anni in Lega, non ho mai avuto problemi di posizionamento, di dover decidere se stare con questo o con quello. Il problema comunque non è Tosi ma la squadra che lo sostiene e come si muove sul territorio».



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