Prevenzione dell'infarto: 41 pazienti salvati dal test

Giovedì 11 Aprile 2024 di Alvise Sperandio
L'ospedale Villa Salus di Mestre
MESTRE - Una persona al giorno muore nel Veneziano per infarto fulminante. E una su cinque, sul totale della popolazione residente, ha un serio rischio di decesso improvviso senza saperlo, perché del tutto asintomatico. Dati allarmanti, che impongono un’attività di prevenzione sempre più mirata e allargata: come quella messa in campo dal dottor Fausto Rigo, a lungo primario cardiologo a Mestre e Dolo e ora responsabile di disciplina nell’ospedale classificato Villa Salus sul Terraglio.
IL PROGETTO
Il medico ha inventato il progetto “Prima”, acronimo di prevenzione dell’infarto miocardico acuto, con cui ha sottoposto a valutazione 736 persone che hanno aderito volontariamente alla campagna rispondendo alla call. Il bilancio dice che di fatto 41 sono state salvate da morte se non certa, quasi. L’analisi del loro stato di salute ha permesso d’individuare che un paziente su quattro del campione era affetto da malattia coronarica, l’occlusione che provoca l’infarto: e queste 41, in particolare, sono state operate d’urgenza con la tecnica dell’angioplastica – il palloncino che va a liberare l’arteria dal grasso, con applicazione di una gabbietta di sicurezza (detta stent) – evitando un quasi sicuro evento acuto. Che spaventa, tanto, visto le statistiche: «Si calcola – spiega Rigo – che tra il 30 e il 40% dei pazienti colpiti da infarto non riesca ad arrivare al Pronto soccorso o vi arrivi senza vita. La stima per l’ospedale hub dell’Angelo è di 800 infartuati l’anno, di cui purtroppo 250 letali. Viceversa, per le volte in cui si riesce a fare l’operazione, la mortalità intraospedaliera è inferiore al 10%. Il fattore tempo, pertanto, è determinante». E lo è ancora di più la prevenzione, a maggior ragione quando non ci sono sintomi e il problema è silente.
FATTORI DI RISCHIO
I fattori di rischio sono sesso, età e familiarità (non modificabili); ipertensione, colesterolo cattivo, sedentarietà e sovrappeso, (modificabili). Di qui l’indagine con ben 60 parametri tra analisi cliniche, strumentali e di laboratorio, voluta da Rigo che lancia ora una terza chiamata per controllare altre 500 persone tra i 45 e i 69 anni: per candidarsi basta iscriversi all’apposito link che si trova sul portale di Villa Salus. L’obiettivo è calcolare il rischio personalizzato senza il quale non ci può essere la terapia individuale, con relativa presa in carico. Ne va della vita come quella di due testimonial come Valter Volpato: «Stavo benissimo, facevo sport, eppure avevo due occlusioni da 10 centimetri l’una su entrambe le coronarie»; e Paola Libralato: «Magari qualche piccolo segnale c’era, avevo già un’occlusione da trattare con la massima urgenza». «Abbiamo un obiettivo ambizioso: far partire da Venezia una nuova classificazione della mappa del rischio per a proporre una prevenzione mirata: è questa la cardiologia del futuro», sottolinea Rigo. Il progetto, sostenuto da Banca Ifis, ha ricevuto il plauso del Comune per il tramite dell’assessore Paola Mar. 
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