No all'inceneritore di Fusina, i giovani di Fridays for future occupano la sede Veritas

Venerdì 5 Giugno 2020
MARGHERA Il gruppo Fridays for future di Venezia Mestre ha occupato il centro direzionale Veritas
2
MARGHERA Il gruppo Fridays for Future di Venezia-Mestre questa mattina ha occupato simbolicamente la sede direzionale del gruppo Veritas per pretendere il blocco del progetto dell’inceneritore di Fusina, «un impianto che già brucia migliaia di tonnellate di rifiuti all’anno e che andrebbe ad incenerire percolati industriali e fanghi contaminati da pfas, in controtendenza rispetto alla necessaria inversione di rotta di cui il nostro pianeta ha bisogno, basata su un’economia circolare, sul riciclo e sul riuso». 

Già nelle settimane scorse c'era stata una manifestazione di fronte ai cancelli della struttura insieme ad altri comitati ambientali che si stanno battendo per lo stop al progetto.
Ma i ragazzi hanno accolto con disappunto il parere positivo espresso dalla commissione regionale di Valutazione per l’Impatto Ambientale.

«È proprio la necessità e la pretesa di un futuro - dicono i Fridays in una nota - che ci ha spinti nello scorso anno a scendere in piazza ogni venerdì e che oggi, dopo mesi di lockdown, porterà a prendere parola giovani e giovanissimi da nord a sud del paese. L’iniziativa di oggi si inserisce infatti all’interno di una giornata di mobilitazione nazionale lanciata da Fridays for Future Italia. La battaglia per la giustizia climatica non si ferma: la nostra città è uno dei simboli dei cambiamenti climatici e della devastazione ambientale da parte del sistema capitalista. Lo hanno già dimostrato l’Acqua Granda del novembre scorso, la rinnovata volontà di investimento economico sull’accesso delle grandi navi in laguna in questi giorni sui giornali e l’esplosione all’interno dell’impianto dello stabilimento della 3V Sigma Spa di poche settimane fa a Porto Marghera. Di fronte a questo quadro già catastrofico di per sé, la pandemia globale provocata dal Covid19, che sappiamo bene essere causata dalla devastazione degli ecosistemi, non possiamo stare in silenzio davanti all’ennesimo ecomostro che andrebbe a mettere a repentaglio la salute pubblica e l’ambiente».

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci