A Sant'Elena sorgerà un nuovo quartiere vietato ai turisti per mille nuovi abitanti

Martedì 21 Luglio 2020 di Michele Fullin
IL PROGETTO Il piano urbanistico per l’ex cantiere Actv a Sant’Elena. Nel tondo, l’assessore De Martin
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VENEZIA Case per un migliaio di nuovi residenti a Venezia al posto degli ex cantieri di Actv di Sant’Elena. Residenti veri, non gente che poi affitterà gli spazi ai turisti per far fruttare l’investimento, perché questa possibilità sarà proibita a priori. La Giunta ha licenziato ieri il disegno la proposta di variante urbanistica che prevede per tutta l’area occupata dai cantieri la possibilità di edificare abitazioni di residenza stabile. Si tratta di un primo passo formale (poi la delibera sarà sottoposta al Consiglio comunale) per la conversione di una delle ultime aree edificabili della città storica. Il soggetto attuatore di questo programma è Invimit, che cura la valorizzazione di diversi beni di proprietà del Demanio.
UN LUNGO PERCORSO
Della destinazione a residenza di questa porzione di città si parla da almeno vent’anni da parte di varie amministrazioni. Poter ricavare centinaia di abitazioni tra Sant’Elena e l’area ex Italgas di Santa Marta allo scopo di incentivare la residenza in città è stato il sogno segreto di ogni sindaco, ma finora c’era sempre stato un motivo perché non se ne facesse niente. Due anni fa, il sindaco Luigi Brugnaro aveva chiesto a Invimit di presentare un progetto, con il vincolo da destinarlo alla residenza. Ecco quindi, in prospettiva, un nuovo quartiere di abitazioni per famiglie in una posizione particolarmente interessante. Case circondate dal verde e con affaccio sull’acqua e con impianti sportivi a pochi passi. Questo progetto è arrivato ora all’attenzione della Giunta, che ha intenzione di far adottare al Consiglio la variante nel più breve tempo possibile. Questo perché la Variante è solamente un primo passo che consentirà la prosecuzione della progettazione e l’ottenimento dei diversi tra autorizzazioni e pareri necessari. Ma poi a Venezia si tornerà a costruire.
45MILA METRI QUADRI
«È un’operazione che mi fa felice - dice l’assessore all’Urbanistica, Massimiliano De Martin - mi dispiace solo che arrivi proprio alla fine del mandato perché può sembrare una mossa elettorale. Il sindaco, che ha saputo essere convincente con Invimit, aveva premuto perché due anni fa si arrivasse al dunque, ma i tempi si sono dilatati e si è arrivati a gennaio con un primo protocollo e poi il primo luglio. Lo scopo è far approvare la delibera in modo che il prossimo Consiglio troverà un percorso da portare a compimento e per l’inizio del prossimo anno potrebbe esserci la variante approvata dopo il passaggio in Regione e le osservazioni. L’obiettivo - prosegue - è cercare di dare spazio alla residenzialità stabile e anche di aprire uno spazio alla città che prima era precluso. Abbiamo escluso tutte le attività ricettive e turistiche, anche complementari, continuando sulla scia della delibera blocca alberghi. Tra l’altro, sono orgoglioso di dire che da quando quella delibera è stata approvata, nessun albergo è stato autorizzato, se non quelli che avevano già un percorso iniziato che era impossibile bloccare. Le case saranno vendute sul mercato da Invimit - conclude - poi vedremo se ci sarà spazio per una convenzione».
VERDE PER LA CITTÀ
La variante prevede la riconversione dell’area ad usi prevalentemente residenziali, con la demolizione dei capannoni esistenti e la realizzazione di nuovi edifici per una superficie lorda di 45mila 500 metri quadri, ampie dotazioni di spazi pubblici (almeno 15mila mq) e la realizzazione di un centro sportivo a servizio della città e di una palestra, su una superficie di almeno 6mila 500 mq. L’ambito demaniale della darsena e dei relativi spazi a terra sarà destinato a servizi alla nautica e attrezzature pubbliche. Per quanto riguarda la falegnameria, questa sarà mantenuta, ma in una posizione differente e ci sarà la possibilità di insediamento di diversi piccoli laboratori artigiani
«Il progetto di riqualificazione dell’area di Sant’Elena - è il commento di Giovanna Della Posta, amministratore delegato di Invimit Sgr - rappresenta la sintesi di una visione sociale ed economica degli investimenti immobiliari, possibile grazie alla collaborazione delle istituzioni locali e degli investitori. Oltre a recuperare un territorio, tutelando anche l’artigianato locale, è l’impatto sociale di questa rigenerazione che costituirà il vero ritorno dell’investimento, volto a garantire residenzialità stabile nel cuore della città di Venezia».
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Ultimo aggiornamento: 08:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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