Venezia. L'omicida confessa: l'ho uccisa
in cinque minuti travolto dalla gelosia

Mercoledì 7 Luglio 2010
Fiori davanti al negozio di Roberta Vanin (PhotoJournalist)
VENEZIA (6 luglio) - Tanta rabbia, ma anche un amore devastante, quello che ha travolto Andrea Donaglio, l'uomo di 46 anni che ieri a Spinea (Venezia) ha accoltellato furiosamente l' ex convivente Roberta Vanin, 43 anni, e poi ha tentato il suicidio. Una ventina, pare, i colpi inferti sull'addome, sulla schiena, sul collo fino a rompere la lama del coltello per poi proseguire l'azione con un altro, annientando la flebile difesa di Roberta. Infine Andrea ha rivolto quella stessa lama contro di sé lacerandosi 4-5 volte l'addome. Senza però ammazzarsi: è stato salvato con un intervento chirurgico d'urgenza ed è ora piantonato all'ospedale di Mirano. Il presunto omicida non è in pericolo di vita, anche se la prognosi rimane riservata. È sottoposto a fermo di indiziato di delitto per omicidio.



Davanti al pm Michele Michelozzi e ai carabinieri di Mestre, Donaglio ha ammesso le sue colpe. «Ha confessato e chiarito le modalità dell'azione - ha spiegato oggi il capitano dei carabinieri Salvino Macli - chiarendo tanti dubbi che ci erano sorti sulla scena del crimine. La sua è stata una confessione piena».



In cinque minuti (questo il tempo in cui sarebbe maturato e consumato l'omicidio) Andrea ha cancellato sette anni di vita vissuta assieme a Roberta, di cui due in convivenza e che li aveva portati ad aprire in società a Spinea il negozio "Bio vita", dove l'uomo, fuori dall'insegnamento di chimica in un istituto della zona, dava una mano. Anche dopo la separazione da Roberta, avvenuta lo scorso dicembre. Una separazione che l'uomo non ha mai accettato, ma contrastato con forza anche dopo che Roberta aveva aperto il suo cuore ad un altro. Un tarlo, quello della gelosia, di un amore irrefrenabile che lo ha mandato in tilt, soverchiando il suo carattere docile, tranquillo, stando alle testimonianze di amici e parenti.



Le liti erano diventate continue, asfissianti, fatte in negozio anche davanti ai clienti. Una situazione mal sopportata da Roberta che, una decina di giorni fa, aveva subito dall'ex una minaccia a cui non aveva dato retta e soprattutto non aveva denunciato alle forze dell'ordine perché aveva dell'affetto per Andrea. Ieri l'epilogo con uno scontro arido che per l'uomo è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.



Così - erano le 13.30 - la donna ha chiamato il padre di Andrea raccontandogli quello che aveva sempre taciuto, mettendolo a conoscenza delle continue molestie e che ora non era più disposta ad accettare. Un quarto d'ora dopo l'anziano, non vedendo arrivare per pranzo il figlio, è andato nel negozio, entrando dalla porta posteriore e scoprendo sul pavimento i due corpi: Andrea, esanime, teneva ancora stretto in una mano il coltello. Toccherà all'autopsia, che verrà eseguita nelle prossime ore, stabilire quante coltellate e la loro sequenza.
Ultimo aggiornamento: 13 Luglio, 12:57

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