La vedova Herrera e gli striscioni contro i b&b: «Casa mia stuprata»

Venerdì 20 Dicembre 2019 di Lorenzo Mayer
La casa di Fiora Gandolfi, vedova del grande allenatora Helenio Herrera
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VENEZIA - «Una casa, la mia casa, in un palazzo veneziano del 1403, è stata letteralmente stuprata per diventare un bed and breakfast. Con il risultato che qui non si può vivere in pace. La città non deve essere maltrattata e umiliata in questo modo». È un vero e proprio grido d’allarme quello lanciato da Fiora Gandolfi, la vedova del grande allenatore Helenio Herrera, esasperata per quanto sta accadendo nell’antico palazzo veneziano dove vive a Castello 5990, a due passi dal ponte delle Paste, nel cuore del centro storico veneziano. 

GLI STRISCIONI
Fiora Gandolfi non è nuova a posizioni che fanno anche discutere. Una situazione, quella della proliferazione in centro storico dei bed and breakfast, che l’ha portata anche ad esporre uno striscione dallo slogan eloquente “Casa stuprata” riassumendo così quello che, a suo dire, sta succedendo a casa sua. Dove, peraltro, sono comparsi striscioni anche contro le sale slot e le “mafie” straniere. E oltre alla tranquillità perduta, a qualsiasi ora del giorno e della notte, per l’invasione di turisti, c’è anche il precario “stato di salute” dell’antico palazzo veneziano, oggetto, secondo la vedova Herrera, di lavori ed interventi non sempre a regola d’arte che hanno favorito, nel medio pericolo, il rischio di crolli e cedimenti. 

«Non sono contraria a priori ai bed and breakfast – precisa la vedova Herrera - ma vanno limitati. E ci vuole una regolamentazione come hanno già fatto a Berlino, dove in molte zone della città sono stati vietati, e in Spagna per parlare di due città che conosco bene e dove ho contatti con amici. Dove abito io siamo nel cuore del centro, a due passi da Rialto e non può essere lasciata in balia dei turisti. Tutto è possibile, ma nei luoghi e con modalità adatte al contesto». 

VIA VAI CONTINUO
Racconta cosa succede, nel suo palazzo, spesso e volentieri. «Non si può più vivere in pace - mi suonano il campanello alle 2 di notte i turisti per avere informazioni e per chiedere come si possono vedere i programmi tv in inglese. Non c’è nessuno, a parte la domestica che apre e poi se ne va. E in tanti credono che tutto lo stabile sia ad uso turistico, mentre così non è». In casa dalle fessure del pavimento, salgono anche i fumi della cucina. «Odori fortissimi anche a tarda ora dai quali io riesco, quasi sempre, ad indovinare cosa si sta cucinando». C’è poi anche un altro aspetto, non meno importante, la cura della manutenzione.

«Chi ha un bed and breakfast - prosegue Fiora Gandolfi - è preso dall’esigenza di avere dei guadagni immediati, da un turismo quasi “mordi e fuggi”. L’importante non è fare bene i lavori, la prima priorità è fare i lavori velocemente, perché bisogna aprire subito e guadagnare il più possibile. Così il mio palazzo sta perdendo i pezzi. C’è il rischio di crolli nel canale sottostante e di questo pericolo ho già avvisato anche i gondolieri, dando loro in mano dei cartelli e pregandoli, quando passano di qui, di girare alla larga. E io vivo qui barricata in casa. Circa il 70 per cento delle mie finestre sono murate, e per leggere in camera da letto, per ripararmi da alcune infiltrazioni sono stata costretta ad aprire l’ombrello per ripararmi dalle perdite d’acqua. Chi affitta ai turisti non viene quasi mai qui. E il palazzo è abbandonato».
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Ultimo aggiornamento: 21 Dicembre, 10:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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