VENEZIA - «Stamani conteremo i danni. Grazie agli uomini ieri impegnati nell'ordine pubblico in città. Poteva finire molto peggio».
È il tweet del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, dopo l'assalto compiuto ieri pomeriggio al centro storico lagunare da 150 anarchici che hanno imbrattato palazzi e vetrine, fronteggiati dalle forze dell'ordine.
Ma ieri sera la città se l'è vista davvero brutta rimanendo sconvolta certamente dimostrando ancora una volta la sua fragilità e la vulnerabilità. La polizia, a cui si sono aggiunti i carabinieri e i vigili urbani, è riuscita ad impedire che i vandali arrivassero nell'area marciana, bloccando il fronte della manifestazione non autorizzata prima del ponte di Rialto.
Dopo un braccio di ferro durato poco più di un'ora, gli anarchici, vestiti di nero, coperti con caschi da motociclista e cappucci, alcuni armati di bastoni, hanno iniziato a ritirarsi, fino a disperdersi prima verso campo Santa Margherita -uno dei luoghi diventati più pericolosi e area di illegalità diffusa- e poi in piazzale Roma, confermando così che molti degli "assalitori" erano giunti da fuori.
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