MESTRE - Per terra rimane un cimitero di vetri rotti. Sono i cristalli dei finestrini delle auto parcheggiate all'interno del Vega: di notte qualcuno passa e li rompe. Non rubano nulla, ma il danno è comunque pesante per chi aveva posteggiato l'auto di notte e alla mattina se la trova in quelle condizioni. Succedeva anni prima all'esterno del polo tecnologico di Marghera, ma adesso da circa un anno è diventata la triste e quotidiana realtà per molti automobilisti.
Vetri rotti alle auto del parcheggio del Vega
C'è chi si è trovato il finestrino infranto a dicembre scorso e chi a febbraio. Chi qualche settimana fa e altri che l'estate scorsa avevano parcheggiato la macchina lungo le strade interne del Vega e hanno dovuto fare i conti con i vandalismi. «Vanno avanti da mesi - racconta il professore Carlo Bagnoli, responsabile scientifico del progetto VeniSia Venice Sustainability Innovation Acceleretor, acceleratore di progetti sull'innovazione sostenibile dell'Università Ca' Foscari - Prima le persone posteggiavano lì le loro auto e adesso non più. È capitato anche a me di trovarmela un pomeriggio con il finestrino spaccato e i vetri a terra. Ora cerco di metterla sempre dov'è più illuminato e nelle vicinanze delle telecamere».
Un fatto che ha toccato anche la dottoressa Alice Palmieri: «Hanno spaccato il finestrino e non hanno rubato nulla. - spiega lei - Si vedeva che era stato fatto soltanto per creare un danno, per un vandalismo gratuito nei confronti di chi aveva lì l'automobile».
Le telecamere di sorveglianza
E proprio le telecamere potrebbero rappresentare una delle chiavi di volta del problema: analizzare le immagini notturne potrebbe fornire alle forze dell'ordine qualche indizio sui responsabili delle spaccate ai finestrini. Gesti che hanno più a che spartire con il vandalismo invece che alla razzia di quanto si possa trovare dimenticato nelle automobili lasciate per la notte lungo le strade del Vega Park.
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