Da Fincantieri a Veritas tutti in fila per i vaccini: boom di richieste all'Ulss

Giovedì 6 Maggio 2021 di Nicola Munaro
I lavoratori della Fincantieri di Porto Marghera

VENEZIA - Con l'apertura delle linee vaccinali ai cinquantenni ormai alle porte (si parla di questioni di qualche giorno se non addirittura di ore) a bussare alla porta dell'Ulss 3 sono adesso le aziende, pubbliche, private o municipalizzate che siano.
L'attesa è quindi tutta per il semaforo verde pronto a scattare una volta che dal commissario straordinario per l'emergenza Covid, il generale Francesco Figliuolo, arriverà il «via» alle vaccinazioni non più per decadi d'età - com'è adesso - ma a prenotazione libera. Voci di corridoio raccontano che questo tipo di passo potrebbe arrivare una volta terminata la somministrazione del siero anti-Covid ai cinquantenni. A quel punto toccherà alle Regioni e alle singole aziende sanitarie trovare la quadra per la vaccinazione nelle aziende. Ma intanto nomi più o meno grossi del mondo dell'impresa si stanno già muovendo e sul tavolo dell'Ulss Serenissima sono già state fatte arrivare disponibilità e proposte per l'adesione alla campagna. 
Questo mentre nelle scorse settimane Confindustria Venezia aveva proposto la creazione di un hub vaccinale nel centro storico di Venezia per le imprese alberghiere associate, con l'obiettivo di favorire la ripartenza del settore turistico. Il luogo prescelto è l'hotel Giorgione, a Cannaregio, che si aggiungerebbe alle tre sedi offerte dall'Associazione degli Industriali (Marghera, Stra e Rovigo) che avvieranno la campagna non appena arriveranno le dosi per vaccinare in proprio i dipendenti.
LE AZIENDE

Data la disponibilità al vaccino, dalle aziende è arrivata anche quella a organizzare loro stesse i turni e le somministrazioni di siero una volta che l'intero argomento verrà sbloccato.
Nel Veneziano il colosso Fincantieri - protagonista di una fase delicata la scorsa estate per lo scoppio di diversi focolai nella comunità bengalese che lavorava nelle ditte in subappalto - ha fatto sapere all'azienda Serenissima non solo di gradire la somministrazione (un sondaggio aziendale ha portato alla luce che 8 lavoratori su 10 direbbero «sì» alle inoculazioni qualunque sia la farmaceutica produttrice del siero), ma ha anche chiarito che in continuità con il progetto di tamponi a supporto della sanità pubblica, potrebbe organizzare e pensare lei stessa (attraverso un laboratorio privato) all'immunizzazione dei dipendenti che decidessero di mettersi in coda. 
Pronte a partecipare in maniera attiva anche la catena di supermercati Lidl (che sarebbe pronta a mettere a disposizione i propri locali per le vaccinazioni dei dipendenti) e la San Benedetto, decisa ad aprire ai sieri anti-virus lo stabilimento di Scorzé.
LE PARTECIPATE

Un lavoro, quello di Fincantieri, molto simile a quello messo in piedi a Venezia da Veritas: nei giorni scorsi la multiutility che cura la raccolta dei rifiuti - e non solo - nella città d'acqua e in terraferma ha diffuso un questionario tra i propri dipendenti per capire cosa pensino della possibilità si sottoporsi alla vaccinazione. Il questionario, che non è vincolante, servirà soprattutto a comprendere a grandi linee i numeri dell'adesione alla vaccinazione anti-coronavirus e organizzare al meglio i turni e le prenotazioni. Perché, spiegano da Veritas, la vaccinazione dei dipendenti dovrà tenere conto dei servizi offerti che non potranno rimanere sguarniti per via del vaccino o degli eventuali effetti collaterali. 
E dove verranno vaccinati i lavoratori? Quando si potrà, ecco che Veritas metterà la firma su un accordo già preventivato con la direzione di Villa Salus a Mestre per procedere alla somministrazione dell'antidoto al Covid-19 nei laboratori della struttura, in modo da non ingolfare la macchina degli hub vaccinali.
L'altra partecipata comunale, Avm, che gestisce il trasporto pubblico cittadino, resta un passo indietro e attende invece le notizie che arriveranno da Roma, tramite l'Ulss 3. Certa, però, la disponibilità ad abbracciare la campagna di vaccinazione ma non è ancora stato fatto nessun passo verso un accordo con un laboratorio privato anche per capire se ci sarà la possibilità di aprire degli slot riservati all'azienda di trasporto.
 

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