VENEZIA - Il blitz sia via terra che via acqua, a piedi e in barca: hanno agito con il volto coperto dalle stesse maschere del fumetto di Alan Moore e hanno affisso manifesti di protesta sul portone d’ingresso e sulla porta d’acqua di Palazzo Zorzi, sede dell’Unesco in laguna.
È l’ultima protesta del gruppo di veneziani - nascosti dietro il logo Anonymous - contro la scelta di concedere un’altra proroga allo Stato e all’amministrazione veneziana sulla messa in mora del sito patrimonio dell’umanità.
Il World Heritage Committee nella sessione plenaria di Instambul 3 anni fa aveva votato un documento in cui contestava alle autorità italiane di non fare abbastanza per la salvaguardia della laguna e di Venezia contro sovraffollamento turistico, esodo dei residenti, Grandi navi e, in generale, per tutelare l’ambiente e l’ecosistema. Da allora, c’è stato il Patto per Venezia e una serie di dossier consegnati all’Unesco, che però non è ancora soddisfatta e chiede di più, entro l’1 febbraio 2020, questo il termine della proroga.
Ultimo aggiornamento: 15:34
© RIPRODUZIONE RISERVATA È l’ultima protesta del gruppo di veneziani - nascosti dietro il logo Anonymous - contro la scelta di concedere un’altra proroga allo Stato e all’amministrazione veneziana sulla messa in mora del sito patrimonio dell’umanità.
Il World Heritage Committee nella sessione plenaria di Instambul 3 anni fa aveva votato un documento in cui contestava alle autorità italiane di non fare abbastanza per la salvaguardia della laguna e di Venezia contro sovraffollamento turistico, esodo dei residenti, Grandi navi e, in generale, per tutelare l’ambiente e l’ecosistema. Da allora, c’è stato il Patto per Venezia e una serie di dossier consegnati all’Unesco, che però non è ancora soddisfatta e chiede di più, entro l’1 febbraio 2020, questo il termine della proroga.