Assalto turistico a Venezia, anche le isole sotto pressione. La protesta dei residenti: «Servono più battelli»

Lunedì 1 Maggio 2023 di Tomaso Borzomì
L'imbarco davanti alla stazione per Murano

VENEZIA - Non solo Venezia centro storico, ma anche le isole iniziano a non sostenere più il turismo di massa. Sabato e ieri la situazione a Burano è stata insostenibile, a detta di alcuni residenti. Non è andata meglio a Murano, con code a piazzale Roma già dal primo mattino, nonostante la pioggia.
Masimiliano Schiavon, che lavora a Murano, ormai non utilizza più il trasporto pubblico locale: «Dal 1986 non prendo più un vaporetto, ma è evidente che i pontili siano al collasso.

Le isole hanno bisogno di un "salvagente", c'è un sacco di gente e io, onestamente, preferisco la qualità alla quantità. In questi giorni pare che i pontili stiano per affondare, per un pensionato o un residente è una situazione davvero difficile da sostenere».


A BURANO
L'opinione dei residenti di Burano è racchiusa in un esempio, quello di Elena Barbaro: «Sono uscita con mia figlia per andare al parchetto attorno alle 15, sono tornata a casa perché era impraticabile. Mi tocca tornare fuori dopo le 18». «Serve un compromesso - rilancia - per rispetto nei confronti di chi vuole vivere qui, non c'è più vivibilità. I vaporetti sono veri e propri carri bestiame. Se è vero che per i residenti ci sono le corsie priority, è altrettanto vero che quando saliamo a bordo, le condizioni di viaggio sono pessime. La gestione dei bis non è sufficiente, perché le code chilometriche che si sviluppano sono chiare. Oggi (ieri, ndr) ce n'era una che addirittura si biforcava, da un lato dal ponte lungo e dall'altro dai tre ponti, una situazione mai vista prima».


PROPOSTE
Non solo lamentele, ma anche proposte: «Siamo nel 2023 - aggiunge Elena Barbaro - possibile che non ci sia il modo di sviluppare le code virtuali, che ti avvisano quando si può salire, senza aspettare in fila? Basterebbe fare ad esempio come Gardaland, perché vedere bambini e anziani stare in coda fermi anche tre ore, a fronte di dieci euro di biglietto, non è possibile». Altra proposta è la richiesta di maggior investimenti da parte di Actv: «Da anni chiediamo che tornino ad operare le motonavi, oltre a una necessaria diversificazione dei flussi». Lamentele arrivano anche da parte di un esercente dell'isola, che preferisce non esporsi: «Lavorare così non si può. Non va bene per noi, non va bene per i turisti, c'è difficoltà a tutti i livelli».
«Non siamo mai stati interpellati dal Comune - conclude Barbaro - perché non vengono qui, magari in vaporetto, e cercano di capire cosa vuole dire quello a cui siamo sottoposti tutti i giorni».


TUFFI IN CANALE
Nel quadro di una Venezia presa d'assalto, non può mancare l'ennesima cornice, cioè l'ultimo sfregio subito dalla laguna. Dalla mattinata di ieri girava un video in cui tre ragazzi, probabilmente turisti, hanno deciso di fare un bel bagno notturno nei pressi di Rialto. Ilare il commento di una delle persone che hanno ripreso la scena: «No, sporchi l'acqua, la inquini, è pulita».


INCENDIO SUL VAPORETTO
Da segnalare anche il principio d'incendio, subito sedato dalla prontezza del preposto al comando, avvenuto ieri mattina alla Giudecca. Un vaporetto di linea 2 diretto a piazzale Roma attorno alle 11.15, dopo aver perso parzialmente l'utilizzo della marcia si è trovato a dover fare un accosto di emergenza. L'erogazione del gasolio è stata subito fermata ed è intervenuto il pronto intervento dei meccanici Actv.  Le cause sono al vaglio dei tecnici: pare si sia trattato di una piccola perdita di un tubicino dell'olio.

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Ultimo aggiornamento: 2 Maggio, 09:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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