Tribunale intasato. Dal Brasile nel 2023 sono state 12mila le cause in più per la cittadinanza

Mercoledì 3 Gennaio 2024 di Michele Fullin
VENEZIA - Il Tribunale in piazzale Roma

VENEZIA - La causa del grande arretrato del Tribunale di Venezia deve essere ricercata nel Continente Nuovo, precisamente in Brasile. Proviene infatti da lì un numero abnorme di cause per il riconoscimento della cittadinanza italiana, ben 12mila nel solo 2023. A rivelarlo è il presidente del Tribunale, Salvatore Laganà, il quale spiega anche come e in che grado questa novità abbia messo a dura prova la capacità degli uffici giudiziari.
 

CITTADINANZA
«Dell’aumento di pendenze maggiore di tutto il Veneto - spiega - ho informato sia il Consiglio superiore della magistratura che il Ministero della giustizia. La ragione principale per cui non si riesce a smaltire l’arretrato sta in uno straordinario aumento delle cause in merito al riconoscimento della cittadinanza italiana, ben 12mila nel 2023. Questo ha comportato lievitazione delle pendenze del contenzioso, che per tutte le altre materie è invece scesa. Si tratta di un aumento solo apparente, dovuto al fatto che questa materia, prima di competenza di Roma, è stata ora attribuita alle sezioni di protezione internazionale. Le cause riguardano per lo più cittadini brasiliani di antica origine veneta. In base alle sentenze delle sezioni unite di Cassazione che hanno riconosciuto anche lo ius sanguinis anche per discendenza da parte femminile. Essendo di Venezia la competenza per tutto il Veneto, tali cause incidono solo su Venezia. Come in altre materie di competenza distrettuale, noi lavoriamo anche per gli altri».
Ecco quindi spiegato il motivo principale per cui l’arretrato civile è aumentato del 16.4 per cento. A questo si aggiunge poi il fatto che mancano complessivamente 15 magistrati, quasi il 30 per cento dell’organico complessivo.
 

PENALE
«Un dato - prosegue Laganà - che non ha riscontri nel distretto. La carenza di magistrati si sente molto anche nel settore penale, ma c’è anche un altro aspetto da considerare. In quest’ultimo periodo il Tribunale è stato occupato nella definizione di processi importanti di criminalità organizzata, come quello dei casalesi di Eraclea, che ha richiesto due anni e mezzo di udienze e altri 6 mesi per la stesura di 3mila 800 pagine di sentenza. Gli stessi giudici si stanno occupando anche del processo del Tronchetto. Nella sezione Gip-Gup in parte si sta rimediando con l’arrivo di una collega da altra sezione - prosegue - e poi è stato pubblicato un posto che sarà coperto a breve. A livello complessivo ne ho parlato con il ministro dell’Interno e con il ministro della Giustizia, che conoscono il fenomeno. Sono in attesa - conclude il presidente - delle pubblicazioni del Csm. Entro questo mese arriveranno quattro nuovi magistrati in tirocinio. Poi ne dovrebbero arrivare altri quattro. A Venezia, insomma, l’arretrato esiste non perché i magistrati lavorino meno degli altri, ma perché lavorano di più».
 

Ultimo aggiornamento: 07:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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