Actv: Brugnaro promette cento assunzioni contro il caos-trasporti

Sabato 6 Novembre 2021 di Michele Fullin
Vaporetto affollato
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VENEZIA - Presenti segretari di Cisl, Faisa, Ugl, Usb e Sgb, assenti i segretari di Cgil e Uil, che erano comunque rappresentati nelle Rsa. Dopo aver ringraziato tutti i lavoratori, iscritti e non iscritti al sindacato, che hanno garantito il servizio pubblico in questi quasi due anni di pandemia, Brugnaro ha annunciato: «Oggi ricomincia il ciclo di incontri sul contratto, con tutti quelli che vorranno partecipare. Durante questi incontri saranno ribaditi tutti i dati sui bilanci. Dati già disponibili e pubblici, con numeri chiari ed incontrovertibili».
Eccoli, i dati.

Al 31 ottobre il saldo è a -64 milioni 896 mila euro rispetto ai 151milioni con cui si era chiuso il 2019. Un dato certo che fa prevedere all'azienda, per la fine del 2021, una previsione dei ricavi con un ammanco di 72 milioni di euro rispetto al 2019.


Il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, ha, ribadito di lavorare con l'obiettivo di mantenere la società pubblica, che punti sempre più al green e che assicuri la continuità occupazionale a tutti gli attuali lavoratori.
Dalla settimana prossima, ha poi spiegato il direttore generale Giovanni Seno, ci sarà la formale convocazione del tavolo sindacale con l'obiettivo di arrivare, alla fine dell'iter di confronto, alla redazione di un contratto valido per tutto il gruppo (Avm, Actv, Vela), in un'ottica di flessibilità infragruppo.
IL FUTURONon è solo l'idea del nuovo contratto. Il tema è cosa sarà l'Actv del futuro. Come si possono riorganizzare le linee? Come affrontare la transizione energetica dei mezzi?
E nessuna vendita della società: «Nessuna privatizzazione - ha detto - resta pubblica con affidamento in-house. Come abbiamo risanato i conti del Casinò, cancellando i progetti di vendita, così sarà anche per Actv. Questa la sfida».


A questa sfida se ne aggiunge poi un'altra non meno insidiosa. Nel decreto concorrenza licenziato l'altra sera dal Consiglio dei ministri, c'è una delega che contiene regole e parametri che potrebbero rendere meno semplice la permanenza delle società con affidamento in house è meno semplice. Cosa significa? Se la società non avesse più l'affidamento diretto in quanto controllata al 100 per cento dal Comune, si aprirebbe la strada della gara per la gestione del servizio e quindi della privatizzazione. Anche questo è dunque un dato cui prestare attenzione.


«O cerchiamo di capire che bisogna mettersi a lavorare insieme - spiega l'assessore alle Partecipate Michele Zuin - o non si va da nessuna parte. Per il 2020 abbiamo avuto i ristori, per quest'anno non sappiamo ancora quanto arriverà dallo Stato e il 2022 sarà ancora duro perché i ristori non arriveranno anche se certamente gli incassi non saranno più ai livelli del 2019 o del 2018.
Ripartiamo da zero,dunque, per trovare una soluzione con un contratto di lavoro che tenga conto della situazione e che consenta di aumentare flessibilità e produttività. Senza un accordo con i sindacati non si va da nessuna parte - conclude - ma una cosa è certa: non possiamo continuare a essere fuori mercato. O assicuriamo in qualche modo la continuità aziendale o ognuno si prenderà le proprie responsabilità quando arriverà la resa dei conti. Se si vogliono mantenere tutti i posti di lavoro sarebbe il caso di superare le contrapposizioni. Un mese fa il Comune ha dovuto anticipare 25 milioni all'azienda perché la cassa era vuota. Non si può più scherzare col fuoco».
 

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