Bus precipitato, scontro istituzionale. Il Comune: «Il cavalcavia compete a Veneto Strade»

Domenica 22 Ottobre 2023 di Elisio Trevisan
Bus precipitato, scontro istituzionale. Il Comune: «Il cavalcavia compete a Veneto Strade»

MESTRE - Veneto Strade sostiene che il cavalcavia superiore, teatro della strage del 3 ottobre scorso quando un bus de La Linea precipitò provocando la morte di 21 persone e il ferimento di 15, non è mai entrato nella sua gestione, mentre è suo il resto della Strada Regionale 11 Padana Superiore, della quale il cavalcavia è una pertinenza.

Ulteriore documentazione, oltre a quella che abbiamo pubblicato l’altro giorno, dimostra invece che è proprio la società costituita dalla Regione Veneto a dicembre del 2001, ad avere la titolarità di quel tratto di strada. Per il Comune di Venezia, che ha approfondito la vicenda, quel che toglie ogni dubbio è il Decreto Legge 75 del 16 luglio 2020 (Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale) convertito in Legge n. 120 dell’11 settembre 2020.


IL DOCUMENTO DECISIVO
«Con quel decreto lo Stato ha avviato una completa ricognizione di tutte le infrastrutture, “al fine di assicurare l’omogeneità della classificazione e gestione del rischio, della valutazione della sicurezza e del monitoraggio dei ponti, viadotti, rilevati, cavalcavia e opere similari”. In questo Decreto al comma 5 è precisato che, “nel caso di attraversamento tra strade di tipo B appartenenti a enti diversi, la titolarità delle strutture dei sottopassi e sovrappassi, comprese le barriere di sicurezza nei sovrappassi (cioè i guardrail ndr.), è indicata, con preferenza per l’ente cui appartiene la strada di interesse nazionale”». Veneto Strade, però, ieri ha confermato che gestisce la Strada Regionale 11 Padana Superiore «con eccezione del tratto che va dal KM 415+427 (Marghera, località Rana) al KM 418+965 (Fincantieri) perché trattasi di strada che attraversa i centri abitati con popolazione superiore ai diecimila abitanti». E questa regola dei 10 mila abitanti è contenuta nell’articolo 2, comma 7, del Codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285. «A parte il fatto che il cavalcavia superiore non passa in un centro urbano dato che è a fianco dell’autostrada, ma se valesse l’articolo del Codice della strada - continua il Comune di Venezia - per lo stesso motivo allora dovrebbe essere nostro anche il tratto di Regionale 11 prima del cavalcavia, verso Venezia, e invece è di Veneto Strade. Ad ogni modo il Decreto legge 75 e le norme connesse sono tutti atti successivi che sostituiscono quelli precedenti». Per comprendere meglio il senso di questi atti vale la pena ricordare che sono conseguenti alla tragedia del ponte Morandi di Genova: il 14 agosto del 2018 crollò l’intero sistema bilanciato della pila 9 del ponte, provocando 43 morti e 566 sfollati. Quel disastro ha provocato una reazione dello Stato che ha deciso di rivedere l’intero sistema delle strade di interesse nazionale. La delibera regionale 390 del 30 marzo 2021, che abbiamo citato l’altro ieri, prende atto proprio di questo processo all’esito del quale lo Stato ha deciso di far rientrare nel patrimonio stradale di interesse nazionale una parte delle infrastrutture a suo tempo trasferite alle Regioni ed Enti locali, ai sensi degli articoli 99 e 100 del Decreto legislativo 112/1998 in attuazione della legge Bassanini. Tale processo di riclassificazione della rete si è concluso il 21 novembre 2019 con l’emanazione del Dpcm (Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 22 del 28 gennaio 2020, che riporta nella “Tabella 4.a. Regione Veneto - strade da riclassificare”, le strade attualmente regionali e provinciali da riclassificare a strade statali. «In quell’ambito - continua il Comune - i km da 413 (Oriago) a 426 (Piazzale Roma) sono considerati “di interesse regionale”». Veneto Strade, però, l’altro ieri ha appunto affermato che la SR11 è sì sua, ma con eccezione del tratto tra la località Rana di Marghera e Fincantieri. 


LA DISTINZIONE
«Già ma - spiega Ca’ Farsetti - il tratto cui si riferisce la società della Regione, per quanto riguarda il cavalcavia, è quello sotto del cavalcavia superiore, ossia quello che gira verso Marghera. A riguardo, è bene ricordare che la SR11 è il pezzo di strada che collega Venezia con Torino, passando per il centro di Marghera. E va distinto il tratto urbano da quello extraurbano: il cavalcavia superiore nasce per superare l’intersezione urbana tra Marghera e Mestre, tanto che il Cavalcavia superiore è escluso dalle limitazioni invernali della circolazione, in quanto non insiste nell’area urbana (il cartello, infatti, appare solo nel cavalcavia inferiore che da Corso del Popolo porta a Marghera e che risulta del Comune sin dal 1974 e, a differenza di quello superiore, ha un doppio strato di guardrail con forti pioli di sostegno, più due ringhiere robuste, più le barriere fonoassorbenti). D’altro canto basta guardare le mappe di Open Street Map, portale open source, dalle quali emerge chiaramente l’indicazione della strada». Resta il fatto, però, che è il Comune, e non Veneto Strade, che sta investendo 6 milioni e mezzo di euro per ristrutturare completamente quel cavalcavia. «L’Amministrazione Brugnaro sta agendo a causa dell’inerzia degli altri enti. Tra pubbliche amministrazioni è una cosa che si può fare; al massimo, quando avremo finito i lavori, potremo chiedere all’ente proprietario il rimborso delle spese sostenute».
 

Ultimo aggiornamento: 10:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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