San Marco, per il 25 aprile insulti in piazza tra serenissimi e no global

Martedì 25 Aprile 2017
San Marco, per il 25 aprile insulti in piazza tra serenissimi e no global
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VENEZIA - Tensione, oggi, in Piazza San Marco a Venezia per il 25 aprile tra no global e nostalgici della Serenissima. Solo scontri verbali e situazione subito sedata e poi controllata dalle forze dell'ordine. I venetisti nostalgici della Serenissima, da anni, in occasione del 25 aprile, scendono a Venezia per la festa del patrono - San Marco - con bandiere che riproducono il Leone alato simbolo dell'evangelista e della città. La loro presenza è sempre stata contestata ma mai osteggiata in un giorno che è comunque di festa. Da parte loro i no global quest'anno hanno deciso di contestare questa presenza e sono giunti anche loro con la bandiera di San Marco, ma con la testa del leone incappucciata. I no global hanno steso uno striscione e urlato una serie di slogan tra cui «il 25 aprile non è una ricorrenza ora e sempre resistenza». La loro presenza ha indispettito qualche venetista e sono volati degli insulti tra le due fazioni (molto più numerosa quella dei "nostalgici" della Serenissima sull'ordine delle centinaia di persone) ma poi il tutto è rientrato.

 





IL 25 APRILE A VENEZIA: CINQUEMILA IN CITTA' - MESSA SOLENNE E BOCOLO
Per il 25 aprile Venezia è stata presa d'assalto da almeno 5mila tra italiani e stranieri (70mila per il ponte festivo) ma per la città lagunare è stato soprattutto il giorno di San Marco, il santo patrono, con messa solenne in Basilica e il dono del "bocolo", ovvero il bocciolo di rosa che gli innamorati offrono alla propria compagna secondo un'antica tradizione.




Deposte corone e momenti di riflessione nei luoghi simbolo della resistenza davanti alle lapidi dei caduti o al ghetto ebraico dove un gruppo musicale ha suonato, tra l'altro, la colonna sonora de "La vita è bella".
A Palazzo Ducale il comune, nel pomeriggio, ha organizzato il "Premio San Marco" un riconoscimento per quanti promuovono le eccellenze veneziane con ben 600 persone. La manifestazione è stata accompagnata da brani proposti dal coro de La Fenice. Migliaia i boccioli di rosa venduti (con contestuale lotta da parte delle forze dell'ordine all'abusivismo) che in occasione di San Marco gli innamorati regalano per rinnovare i propri pegni sentimentali alle rispettive compagne ma anche a figlie o nonne. La tradizione vuole che un soldato della Serenissima innamorato e ricambiato da una giovanissima nobildonna non la potesse sposare perchè povero. Questi andato in terra Santa a combattere in cerca di fortuna sarebbe morto su delle rose lasciandovi il suo sangue. Una di queste, ormai avvizzita, sarebbe stata poi portata alla sua innamorata e al contatto con le sue mani sarebbe rifiorita.

Ultimo aggiornamento: 18:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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