Sciopero Actv, i taxi acquei ne approfittano: «Maxi-tariffe fino a 20 euro»

Martedì 9 Febbraio 2021 di Costanza Francesconi
(foto di archivio)

VENEZIA - Sospendono per tre ore le corse Actv, i taxi acquei ne approfittano per correre in canale della Giudecca a fare la spola tra le Zattere e la Palanca. La notizia, diventata presto virale sui social network, ha dato vita a un acceso dibattito tra i vari utenti interessati al tema. «In un giorno di sciopero i tassisti si fanno pagare cinque euro per il traghetto», segnalano alcuni veneziani, ma per altri la tariffa sarebbe lievitata addirittura fino a 20 euro.

A dilagare è il dispiacere per come un evidente disagio per l'utenza si sia invece trasformato in una facile occasione di lavoro, quando ci si sarebbe forse aspettati maggiore solidarietà tra abitanti della laguna.


Ieri, infatti, a Dorsoduro si è spostata velocemente l'attenzione dalla manifestazione dei dipendenti Actv - che si sono fermati tra le 10 e le 13 per contrastare il taglio dei loro stipendi, ma con riflessi sui trasporti anche prima e dopo le tre ore di astensione dal lavoro - al comportamento assunto dai tassisti di fronte a una situazione di emergenza cittadina. In mezzo ai commenti arrivati dall'esterno, ci sono state anche molte testimonianze di chi, per necessità, ha davvero attraversato l'acqua in motoscafo.


Tra tutte le insinuazioni sollevate, ha spopolato un dubbio malizioso intorno alla regolarità o meno del compenso richiesto per la breve prestazione. Altri interventi hanno questionato piuttosto sulla tariffa variabile della corsa, ricordando quella minima comunale di quindici euro fino ai classici cinquanta a giro, divisi per dieci passeggeri.


In questo caso, per i trecento metri in linea d'aria che separano il pontile delle Zattere da quello esattamente di fronte della Palanca, si è parlato di cinque, dieci, quindici e perfino venti euro. Viaggio stimato in ciascuno di questi casi: un paio di minuti al massimo di navigazione.


Non sono mancati tuttavia anche alcune voci a difesa della categoria. Dovranno lavorare pure loro, si legge scorrendo tra gli interventi della discussione. I taxi a Venezia, soprattutto quelli acquei, lavorano con stranieri e turisti più che con residenti e da mesi sono di fatto senza clientela. Fatto sta che mentre intorno al caso cresceva la polemica, in canale della Giudecca, al posto dei vaporetti, all'ora di pranzo traghettavano le carene bianche o in legno dei motoscafi cabinati. Così fin poco dopo le 13, quando il servizio Actv è stato ripristinato come previsto. Complessivamente, i giudizi della cittadinanza rispetto all'accaduto sono stati negativi.
Solamente un racconto fuori dal coro prova a riequilibrare l'altra faccia dello sciopero che ieri ha temporaneamente fermato Venezia, perché un passaggio gratuito c'è sicuramente stato. Chi lo riporta parla di un bel gesto di solidarietà tra residenti, di una speranza per un futuro migliore in città.

Ultimo aggiornamento: 11:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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