Superjet, intesa per un impianto ad Abu Dhabi. Emiri pronti ma il 49% è congelato

Giovedì 8 Giugno 2023 di Maurizio Crema
Superjet, intesa per un impianto ad Abu Dhabi. Emiri pronti ma il 49% è congelato

VENEZIA  - SuperJet forza la mano: c’è l’accordo con gli Emirati Arabi per l’impianto ad Abu Dhabi da almeno 200 milioni di investimento e 450 posti. Manca però ancora il via libera del governo italiano al passaggio delle quote in mano ai russi. E il sindacato vive nell’incertezza per il destino dei 120 addetti rimasti nella fabbrica veneziana di Tessera. Venerdì prossimo incontro tra la Rsu e l’azienda degli aerei mentre gli stipendi per ora arrivano regolarmente. Ieri l’annuncio del memorandum d’intesa sottoscritto tra SuperJet International di Venezia, Mark Ab Capital Investment e Abu Dhabi Investment Office (Adio), che sancisce la collaborazione con l’industria aeronautica civile negli Emirati Arabi e la creazione di un impianto industriale ad Abu Dhabi. «Sarà realizzata una struttura all’avanguardia ad Al Ain e il trasferimento di know-how e tecnologie specifiche. Grazie al sostegno del governo degli Emirati Arabi Uniti e all’acquisizione del 49% delle azioni di SuperJet International da parte di Mark Ab Capital - ancora soggetta alle approvazioni governative italiane - Sji dovrebbe diventare il punto di riferimento direttamente da Venezia e l’elemento chiave per lo sviluppo dell’industria manifatturiera aeronautica in Italia», si legge nella nota che evidenzia la situazione di stallo in Italia. Ad Al-Ain (Abu-Dhabi), SuperJet svilupperà una nuova linea di assemblaggio per velivoli regionali da completare entro metà 2025. E creerà una nuova catena di fornitura per le aero-strutture in Italia e negli Emirati Arabi Uniti da compeltare per il 2026. La prima fase del progetto prevede un investimento di circa 200 milioni di euro con la creazione di 450 nuovi posti di lavoro negli Emirati. «Questa collaborazione è per noi di grande valore - dichiara nella nota Camillo Perfido, Ad di SuperJet - e rappresenta un ulteriore passo nella costruzione di forti relazioni tra Italia ed Emirati Arabi Uniti finalizzate alla realizzazione di programmi aeronautici. Siamo grati per il sostegno ricevuto dal governo di Abu Dhabi attraverso Adio, così come per la scelta di Mark AB di investire nel progetto».

LO STALLO

Un fulmine nella nebbia che ancora avvolge il salvataggio.

Alberto Gomiero della segreteria Fim Cisl Venezia si limita a dichiarare: «Abbiamo saputo della notizia a mezzo stampa e dobbiamo ancora incontrarci con l’azienda per discuterne. Se il progetto si concretizzasse, lo valutiamo in modo positivo e l’inizio di un percorso a cui teniamo, Superjet è uno dei patrimoni più preziosi del nostro territorio». Ma in via riservata i sindacati sono perplessi. «Resta il dubbio come dal lato Italia non ci sia stato alcuno sblocco sul passaggio delle quote dai russi agli arabi, e quindi il via libera definitivo al rilancio da parte del Comitato di Sicurezza Finanziaria - si commenta -. L’azienda non ha informato i dipendenti, è previsto un incontro come Rsu venerdì prossimo. Ma stiamo aspettando da troppo tempo questo via libera». Unica nota positiva: Superjet, sboccati i conti, ha ricominciato a pagare regolarmente le quasi 120 persone rimaste in azienda dopo le crisi ripetute che dal 2017 hanno più che dimezzato l’occupazione diretta. Il fondo arabo Mark AB sarebbe pronto a investire 120 milioni (13 subito) e ad assumere fino a 300 lavoratori altamente specializzati anche a Tessera. Il progetto Superjet International era nato nel 2007: prevedeva la costruzione in Russia dei gusci dei velivoli Superjet 100 e il loro allestimento, collaudo, vendita, nonché l’assistenza a Tessera. Inizialmente la società era a maggioranza italiana, ma nel 2016 Leonardo ha ceduto ai russi restando col 10%. Il 41% a maggio dell’anno scorso è stato acquistato dall’avvocato Vittorio Guidotti, 70 anni, mandatario di una società fiduciaria ed ex dirigente Efim. E un altro 49% dovrebbe finire agli emiratini di Marc AB Capital togliendo così Superjet International dal mirino delle sanzioni internazionali contro le società russe in seguito alla guerra contro l’Ucraina. Ma il passaggio rimane ancora congelato.

Ultimo aggiornamento: 16:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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