Sottomarina, direttiva Bolkestein. I balneari: «Funzionari comunali fermatevi. Non date il via alle gare per le concessioni dal primo gennaio»

Venerdì 10 Novembre 2023 di Diego Degan
Sottomarina, direttiva Bolkestein. I balneari: «Funzionari comunali fermatevi. Non date il via alle gare per le concessioni dal primo gennaio»

CHIOGGIA - «Funzionari comunali, fermatevi: non date il via alle gare per le concessioni dall'1 gennaio, sarebbe una violazione di legge». Mentre si avvicina la scadenza del 31 dicembre, il clima politico e sociale in merito alla possibile applicazione della direttiva Bolkestein, si fa sempre più acceso.

Il Comitato Popolo Produttivo, che ha fatto proseliti anche in Veneto (e a Chioggia, in particolare), alza il tiro e sta inviando diffide alle amministrazioni per fermare lo svolgimento delle gare. E lo fa presentando una serie di argomentazioni, supportate dallo "staff legale" dell'associazione, che dovrebbero indurre i dirigenti comunali ad attendere, almeno, la fine del 2024, prima di procedere.

BATTAGLIA

Se questa indicazione sia fondata e se i comuni (come Chioggia e Jesolo, che sarebbero tra i destinatari della diffida) la seguiranno, sarà oggetto, sicuramente, di confronti legali e giudiziari nelle prossime settimane. Il Comitato parte dalla previsione, contenuta nel Decreto Milleproroghe dell'anno scorso, della proroga delle scadenze, per l'avvio delle gare, al 31 dicembre 2024, ovvero un anno in più di quanto aveva stabilito, nel 2021, il Consiglio di Stato. Si tratta di una legge dello Stato italiano che, secondo lo staff legale del Comitato, non può essere disapplicata.
«Gli atti legislativi sostengono, infatti, gli avvocati possono essere disapplicati solo quando la disapplicazione sia motivata espressamente da una norma comunitaria, dato che le fonti europee prevalgono su quelle nazionali (come la Corte ha riconosciuto fin dal 1984)». Ma, continuano, «non è certamente il caso della Direttiva Bolkestein (123/2006), la cui portata è stata notevolmente ridimensionata dalla recente sentenza interpretativa della Corte di giustizia europea che ha sottolineato talune condizioni applicative, tra le quali, in particolare, la scarsità delle risorse». Una scarsità che non ci sarebbe, dato che il Tavolo tecnico, istituito dal Governo per valutare le risorse disponibili in Italia, ha determinato «una disponibilità, al netto delle aree del solo demanio marittimo, con esclusione del demanio idrico, che giunge al 67%» dell'estensione delle spiagge costiere.
I legali del Comitato richiamano, poi, «il passaggio normativo previsto con l'articolo 4 della legge 118 in vigore dal 28/2/2023 in cui si è precisato che è fatto divieto agli Enti concedenti, fino all'adozione dei decreti legislativi di cui all'art. 4, di procedere all'emanazione dei bandi di assegnazione delle concessioni demaniali marittime» e avvertono che i funzionari comunali che procedessero alla emanazione dei bandi di assegnazione di concessioni demaniali marittime dal 1 gennaio 2024, incorrerebbero in un «illegittimo affidamento a terzi».

Ultimo aggiornamento: 11 Novembre, 09:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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