Venezia: ​Sissy, il giallo sulla morte della poliziotta: «Indagate sul cellulare, sono stati cancellati dati»

Venerdì 8 Luglio 2022 di Nicola Munaro
Venezia: Sissy, il giallo sulla morte della poliziotta: «Indagate sul cellulare, sono stati cancellati dati»

VENEZIA - «Cerchiamo la verità, siamo fiduciosi, forse questa è la volta buona» commentava ieri Salvatore Trovato Mazza all'uscita dell'udienza - la terza - di opposizione all'archiviazione dell'inchiesta sulla morte di sua figlia Maria Teresa Trovato Mazza, Sissy, l'agente di polizia penitenziaria ventottenne, originaria di Taurianova, morta il 12 gennaio 2019 dopo che il suo corpo fu rinvenuto in un lago di sangue il primo novembre del 2016 in un ascensore dell'ospedale di Venezia, con un proiettile che le aveva trapassato il cranio.

Per la procura, un suicidio. Per la famiglia un omicidio sul quale nessuno vuole indagare.

Il giallo sulla morte di Sissy, la vicenda

Ieri i legali della famiglia, Girolamo Albanese ed Eugenio Pini, hanno chiesto al giudice una nuova perizia balistica e un approfondimento d'analisi sul cellulare di Sissy, sotto sequestro dal giorno dei fatti ma - secondo i consulenti - toccato da qualcuno che da remoto avrebbe cancellato alcuni file, da foto a messaggi. «La consulenza balistica serve per ricostruire la dinamica balistica che non ci convince - ha spiegato l'avvocato Albanese - Non scioglie i nodi che abbiamo posto sulle stracce sulla giacca, sul maglione e sulla parete e quindi abbiamo chiesto che venga reiterata. In più, siccome non è possibile recuperare i dati delle celle telefoniche, abbiamo chiesto di acquisire i dati direttamente da Google che consentono di geolocalizzare il telefono in modo di individuare l'esatta posizione».

Gli avvocati hanno chiesto anche di sentire i colleghi che erano con Sissy la mattina dello sparo per verificare se l'agente della penitenziaria avesse con sé il telefono. Sempre sul telefono è stata fatta istanza in merito a dati cancellati e accessi al telefono fatti dopo che era stato esploso il colpo in ascensore. «Data e ora del telefono non erano compatibili con la data storica. Con le nuove tecniche informatiche, facendo un nuovo accesso al telefono - ha spiegato l'avvocato Federica Casale dello studio Pini - si può vedere cos'è successo, se qualcuno è entrato nel telefono di Sissy ed è uno snodo fondamentale per noi. Sono tutti punti sui quali non accusiamo ma dei quali chiediamo approfondimenti».

Il giudice si è riservato e scioglierà la sua riserva nei prossimi giorni: da una parte il pm che chiede l'archiviazione e dall'altra la famiglia per nuove indagini.

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