Resse e violazioni in zona rossa, tornano le denunce delle "vedette"

Domenica 4 Aprile 2021 di Alvise Sperandio/Nicola De Rossi
Nella foto d'archivio controlli della Polizia locale in centro storico a Venezia
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VENEZIA - Le segnalazioni dei cittadini tornano a essere un fattore: i carabinieri, grazie proprio alle telefonate di residenti al 112, sono riusciti a individuare assembramenti abusivi e a multare quindi chi non aveva rispettato le norme anti contagio. Il prefetto Vittorio Zappalorto, nei giorni scorsi, era stato chiaro: niente “liberi tutti” per Pasqua e forze dell’ordine mobilitate, ancora una volta, proprio per scoraggiare festini e inopportune gite fuori porta.

In particolare, come specificato durante l’ultimo comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, si è deciso di porre attenzione alle zone d’acqua: in laguna come in mare. E carabinieri del nucleo natanti di Venezia si sono già messi all’opera intensificando le pattuglie navali su tutte le isole e nel tratto costiero. Giovedì e venerdì, a fronte di circa una quarantina di controlli, sono state sanzionate sette persone per violazione della normativa anti contagio. I militari sono intervenuti in diverse località del centro storico ma anche delle altre isole della laguna, per interrompere assembramenti e riscontrando, nello stesso frangente, altre irregolarità come il mancato utilizzo della mascherina e lo spostamento da un comune a un altro senza giustificato motivo. Dei sette multati, tre erano al timone di piccole barche da diporto: motivo per cui la sanzione è stata maggiore. Nella maggior parte dei casi, appunto, le segnalazioni erano arrivate da cittadini. C’è chi, invece, la multa la presa per passare una serata a luci rosse. Due cittadini del bangladesh, a Marghera, venerdì sono stati sorpresi (uno alle 17 in via Ghega e l’altro alle 19.30 in via Fratelli Bandiera) con due lucciole. Per entrambi è scattato il Daspo urbano mentre solo per il primo, residente a Fiesso, è scattata la multa per aver superato i confini comunali senza un valido motivo.  Anche in terraferma, però, le forze dell’ordine non rimarranno con le mani in mano. Il sole primaverile chiama l’aperitivo all’aperto ma, purtroppo, di questi tempi anche questa banalissima evasione non è consentita. E  ieri piazza Carpenedo è diventata il palcoscenico di quel che non si dovrebbe vedere: decine di persone ferme fuori dai bar, a consumare d’asporto giusto a qualche metro dai locali, tutti troppo vicini, con la mascherina calata sul mento. È una scena, qui, che si ripete tutti i giorni e nei week end va anche peggio. I residenti continuano a denunciare l’inosservanza delle regole e anche ieri la polizia locale è dovuta intervenire per disperdere la folla. Anche il parroco don Gianni Antoniazzi si è espresso in merito: "Siamo qui a predicare in tutte le lingue il rispetto per le norme – scrive sul foglio Lettera aperta –. Domenica scorsa, poco dopo mezzogiorno è intervenuta (giustamente) la polizia municipale per mettere un argine alle presenze in piazza. Davvero troppa gente. Anche noi non abbiamo fatto una bella figura: fra le persone uscite di chiesa dopo la liturgia delle 10.45 e quelle che aspettavano con ordine in fila per la Messa delle 12, abbiamo dato la nostra parte di effetto folla in piazza». È andata peggio al titolare di un locale di Martellago, costretto a chiudere per gli stessi motivi. Venerdì pomeriggio una pattuglia dei carabinieri è intervenuta allo Snack Bar Alba Marina, in via Gioberti a Olmo, locale al centro di ripetute segnalazioni di viavai e assembramenti vari. E i militari si sono imbattuti nello stesso “quadretto” ritrovato meno di 24 ore prima al bar Al Galeone a Maerne: avventori che consumavano tranquillamente gli alcolici, appena serviti loro dalla titolare, davanti alla porta o seduti ai tavolini all’esterno del locale. Risultato: multa di 400 euro (anche ai clienti) più la chiusura per cinque giorni.

Ultimo aggiornamento: 09:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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