Sanità in Veneto, il fuoco amico di Flavio Tosi (Forza Italia): «Liste d'attesa infinite e rette delle Rsa che aumentano»

Domenica 12 Novembre 2023 di Alda Vanzan
Flavio Tosi

È ancora "fuoco amico" in Regione Veneto: Flavio Tosi, deputato e coordinatore regionale di Forza Italia - che a Palazzo Balbi fa parte della maggioranza di giunta - attacca la gestione della sanità e del sociale. «Liste d'attesa infinite e rette delle Rsa che aumentano: ci sono delle forti criticità nella sanità veneta, che si trascinano da anni, ma che ora stanno esplodendo, e la Regione ha delle responsabilità», ha detto Tosi rifacendosi a quanto affermato dal direttore generale di Agenas Domenico Mantoan (ex numero uno della sanità veneta) e dal presidente di Uripa, l'associazione delle case di riposo, Roberto Volpe.

Partiamo dalle case di riposo. L'altro giorno, in Quinta commissione in consiglio regionale del Veneto, Volpe ha rilevato che il fondo per la non autosufficienza l'anno prossimo non aumenterà di un centesimo, la Regione nel bilancio di previsione ha stanziato gli stessi fondi del 2023: 771.893.450,00 euro. Solo che, da un anno all'altro, i costi a carico delle case di riposo e delle Rsa in generale sono aumentati. «Il governatore Zaia rinuncia all'addizionale Irpef? E allora metta 100 milioni per la non autosufficienza così da evitare i rincari delle rette», aveva detto Volpe un paio di mesi fa. Risposte, nessuna. Così, in commissione, il presidente di Uripa ha detto che inevitabilmente le rette dal prossimo anno aumenteranno: «La Regione è libera di lasciare il fondo per la non autosufficienza così com'è, ma lo dica. Invece lascia il cerino in mano alle case di riposo».
Una presa di posizione che il coordinatore di Forza Italia condivide: «L'assessora regionale Manuela Lanzarin - ha affermato Flavio Tosi - dice che sta mettendo in campo tutti gli strumenti e che aprirà un tavolo inter-istituzionale. Una risposta vaga, politichese, che malcela un certo imbarazzo. Qui servono soldi, non tavoli. Poi vai a vedere e nella prossima manovra di bilancio regionale non viene messo un euro in più».

L'ACCUSA

Sul caro-rette nelle Rsa è intervenuta anche la senatrice vicentina Daniela Sbrollini di Italia Viva, partito non rappresentato in consiglio regionale: «Sarà una ulteriore batosta per le famiglie. La Regione deve prendere atto che il numero dei novantenni cresce ogni anno, il tema della non autosufficienza è un tema sociale e i politici regionali non devono fare finta che non esista». E si è schierata dalla parte dell'Uripa: «Non mettere un soldo in più nel fondo per la non autosufficienza significa costringere i presidenti delle Rsa ad assumersi l'onere di chiedere altri sforzi alle famiglie dei non autosufficienti. Un compito che si deve assumere la politica regionale».

PRESTAZIONI SANITARIE

Tornando al "fuoco amico", Tosi non ha risparmiato le liste d'attesa in sanità: «Il dg di Agenas, Domenico Mantoan, che è stato responsabile in passato della sanità veneta e quindi conosce la materia, denuncia il fallimento del monitoraggio regionale del piano nazionale delle liste d'attesa, con il Veneto che ha concesso gli indicatori solo di 3 aziende sanitarie su 12. Mantoan poi chiede dove sono andati a finire i 36 milioni che lo Stato ha corrisposto al Veneto per i Cup regionali. I veneti aspettano mesi per una visita e un esame, le risorse per ridurre drasticamente i tempi ci sono, ma non vengono stanziate».
E la Regione cosa risponde agli alleati di governo? Nulla.

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