San Donà. Centrale a idrogeno all'ex caserma Tombolan Fava, il presidente di Atvo: «Saremo i primi clienti, è la mobilità del futuro»

Ipotesi centrale a idrogeno, in ballo un investimento da venti milioni per riconvertire la struttura

Sabato 4 Novembre 2023 di Davide De Bortoli
San Donà. Centrale a idrogeno all'ex caserma Tombolan Fava, il presidente di Atvo: «Saremo i primi clienti, è la mobilità del futuro»

SAN DONÀ - «Atvo sarà il primo cliente della centrale a idrogeno di San Donà». Parola del presidente dell'azienda di trasporto Fabio Turchetto in merito al progetto che sta portando avanti il sindaco Alberto Teso: una proposta di accordo pubblico-privato per riconvertire l'ex caserma Tombolan Fava in una centrale a idrogeno green.

Un investimento da 20milioni di euro per trasformate l'ex presidio militare abbandonato con pannelli fotovoltaici che occuperanno circa 6 ettari, degli 8 a disposizione dell'intera caserma, per la cui sostenibilità serve favorire una conversione della mobilità pubblica. Atvo è pronta a fare la sua parte, anche se per l'acquisto di nuovi bus a idrogeno serve un finanziamento pubblico, come sta accadendo per i mezzi elettici, con circa l'80% della spesa sostenuta della Regione.

FINANZIAMENTI

«Una spesa che può essere finanziata in parte grazie ai bandi pubblici conferma Turchetto un bus a gasolio costa circa 250mila euro, un modello elettrico circa 400mila, uno a idrogeno attualmente circa 750-800 mila euro». «Da anni sostengo che la mobilità a idrogeno è il futuro- continua Turchetto - anche per sganciare il Paese dalla dipendenza dal mercato cinese, che produce le batterie. Un passaggio necessario anche per mettere la mobilità pubblica sul binario della completa sostenibilità. Tra l'altro il motore dei mezzi a idrogeno è molto simile a quelli attuali con motore endotermico». Un nodo essenziale, finora, è stata la mancanza di stazioni che possano rifornire i mezzi di idrogeno come carburante. «Sposo il progetto del sindaco Teso continua il presidente di Atvo - per favorire il processo di conversione manca ancora una rete idonea che produca idrogeno. Non possiamo mandare i bus a Marghera per fare rifornimento, per cui la caserma può essere una soluzione. I bandi per acquistare gli autobus partono dall'Europa, per poi essere declinati dallo Stato e dalle Regioni a livello locale. Se lo consentiranno dovremmo poter disporre dei primi bus di questo tipo tra la fine del 2026 e il 2027».

I TEMPI

Una tempistica che potrebbe essere compatibile con il piano di riconversione e il futuro sviluppo dell'area. Il progetto presentato da un'azienda privata prevede la costruzione di un distributore, una zona adibita allo stoccaggio, e qualche edificio dell'ex presidio militare potrà essere mantenuto come sede amministrativa. La centrale nella fase di avvio potrà produrre circa 400 kg di idrogeno al giorno con l'utilizzo della luce solare e l'acqua, senza l'impiego di gas.

Ultimo aggiornamento: 12:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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