SAN DONÀ - Burkini in piscina, il sindaco Alberto Teso: «incontrerò la comunità islamica». A sollevare il caso quando accaduto ieri pomeriggio poiché in piscina due donne musulmane si sono presentate in burkini. Qualche sandonatese ha iniziato a rumoreggiare, e qualche altro si è rivolto, seppure in modo informale, all'Amministrazione comunale con un richiamo all'igiene dell'abbigliamento.
«Un richiamo al senso di responsabilità sia dei sandonatesi, che si sono sempre dimostrati tolleranti e disponibili verso le altre culture commenta il sindaco Teso - ma anche alla comunità islamica, che chiederò di incontrare al più presto perché si impegni a garantire il rispetto delle regole igieniche generali».
«QUESTIONE IGIENICA»
Niente capi di abbigliamento che non siano sicuri dal punto di vista igienico.
«È solo una questione di igiene - precisa - non di abbigliamento: io mi alleno in piscina con la squadra di triathlon e utilizziamo spesso una muta integrale, che sotto il profilo della copertura del corpo non è molto diversa dal cosiddetto burkini. Nessun distinguo culturale fuori luogo, ma assicuriamoci che le regole igieniche siano rispettate da tutti».
«SERVONO PROTOCOLLI»
Sulla stessa lunghezza di Teso è anche l'assessore al Bilancio Gianluca Forcolin: «bene l'intenzione del sindaco di incontrare la comunità islamica, auspico anche un salto culturale da parte loro, senza privarsi di valori o principi. Non si tratta di una questione religiosa ma in piscina si entra con indumenti puliti, ossia non usati all'esterno. Ci sono già regole e protocolli per l'igiene personale che vanno rispettati da tutti, anche per riguardo agli altri utilizzatori».