Il medico, l'orfano e la precaria: "I piedi nella sabbia" nella Venezia di Monique Pistolato

Venerdì 1 Aprile 2022 di Raffaella Ianuale
Monique Pistolato e il suo romanzo "I piedi nella sabbia"

MESTRE - Da anni aspettava una storia che meritasse un romanzo.

E alla fine l'ha trovata. Anzi ne ha trovate molte e soprattutto ha scovato tre protagonisti: persone invisibili che si intrecciano a grandi eventi. C'è Giovanni, il medico barbuto e ruvido che lavora al Pronto soccorso. C'è il nipote Matteo, un bambino delle elementari che porta dentro sé una tragedia segreta. Infine c'è Viola una giornalista freelance dalla vita confusa. A legare le loro esistenze due drammi: uno tsunami in Thailandia e il violento G8 di Genova del 2001. Vicende lontane che si avvinghiano alle biografie dei personaggi su un palcoscenico noto: Mestre e Venezia unite dal Ponte della Libertà che si srotola come una pellicola quando i protagonisti, fin dalle prime pagine, lo attraversano per passare dalla terraferma alla laguna.

IL RISARCIMENTO

«È una storia sul danno, ma è anche una storia di speranza e di amore. Soprattutto è la dimostrazione che alla fine ci può essere un risarcimento» spiega Monique Pistolato parlando del suo ultimo romanzo I piedi nella sabbia, Ibis editore. Un volume con una gestazione lunga vent'anni. Tanto quanto l'esperienza narrativa di questa scrittrice, nata a Parigi che da sempre vive a Venezia. Per lei il racconto è finora stato il respiro della sua scrittura. L'ha declinato in tanti lavori a volte contaminandolo con altre arti come Sotto il cielo di tutti illustrato da Piero Sandano e La carta non è impaziente con foto di Mariateresa Crisigiovanni. Ma il racconto lo troviamo anche in forma di saggio in Bum bum, il debutto sessuale in adolescenza, come raccolta in Un'altra stanza in laguna e nelle vesti di guida in Venezia è anche un sogno, dieci itinerari minori tra calli e campielli.

LA SVOLTA

Ora, per la prima volta, scrive un romanzo. Centonovanta pagine raccontate con delicatezza ed eleganza sfoderando la scrittura fluida che la distingue. Una narrazione veloce che non lascia nulla al caso. Le parole per questa autrice hanno sempre un peso e per questo vengono calibrate una a una. Così plasma i personaggi e i loro stati d'animo, fa salti tra un presente e un passato che ha lasciato segni indelebili, tesse una storia corale, interroga i sentimenti su quanto ciascuno sia disposto a rischiare per andare avanti. «Aspettavo la storia giusta e in questi vent'anni di scrittura ho scelto i personaggi del mio romanzo piano-piano, sono cresciuti e fanno parte di me» dice Monique Pistolato spiegando come I piedi nella sabbia, l'espressione scelta per il titolo, contenga in realtà una metafora. «Un'immagine che rimanda alla bellezza e alla libertà nel camminare a piedi nudi in spiaggia e allo stesso tempo alla fugacità delle cose impresse o costruite sulla sabbia - precisa - L'impronta sulla battigia è straordinaria, poi basta un'onda è tutto si cancella. Così, ogni attimo va vissuto».

L'OMAGGIO

La cura nel confezionare l'opera è minuziosa anche nella scelta della copertina. Dopo averne viste tante senza entusiasmo, ecco apparire Oltre di Carla Erizzo. Il quadro con un bimbo di spalle della pittrice veneziana sembra nato proprio per vestire questo romanzo. Mentre la sensibilità dell'autrice traspare già dalla dedica a Paolo Veronesi, l'editore fondatore di Ibis morto un anno fa. Conosciuto al Premio letterario Pavia di cui Veronesi era giurato e Pistolato vincitrice, è diventato per lei nel tempo non solo editore, ma anche amico e punto di riferimento importante. Ci sarà quindi anche lui, almeno nella memoria, alla presentazione in prima nazionale del romanzo I piedi nella sabbia oggi 1 aprile, alle 18, alla libreria San Michele del Centro Santa Maria delle Grazie di Mestre.
 

Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 13:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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