Riviera del Brenta, nuova sferzata di pioggia e grandine: ville venete a rischio

Mercoledì 26 Luglio 2023 di Luisa Giantin
Riviera del Brenta, nuova sferzata di pioggia e grandine: ville venete a rischio

MIRA - Il maltempo non dà tregua. Nella notte tra lunedì e martedì e poi ancora nella mattinata di ieri centinaia gli interventi dei Vigili del fuoco in tutto il Veneto, mentre cresce la preoccupazione per il patrimonio storico delle ville venete e per i parchi secolari. La direzione interregionale dei vigili del Fuoco del Veneto e del Trentino Alto Adige ha registrato tra lunedì e martedì numerosissime chiamate alle sale operative del 115 principalmente per la caduta di piante lungo le strada e per i gravi danni della grandine i cui chicchi hanno raggiunto dimensioni record.

Oltre 200 le richieste di intervento provenienti dal Veronese e dalla provincia di Treviso, quasi 150 quelle dal Veneziano e una cinquantina quelle dalle provincie di Treviso, Belluno e Vicenza.

LE DIMORE STORICHE

Tetti e balconi bersagliati dalla grandine, vento forte che stradica alberi provocando danni e disagi alla viabilità. Nel frattempo cresce anche la preoccupazione per le dimore storiche nel Veneto, patrimonio dell'Unesco, in particolare per i giardini storici e i parchi secolari devastati dal maltempo, ma anche per i danni ai tetti di ville e barchesse che potrebbero provocare infiltrazioni e danneggiare stucchi e affreschi. In Riviera del Brenta i titolari delle più prestigiose villa venete hanno già lanciato l'allarme per gli alberi abbattuti, i rami spezzati con piante e fiori di cui non è rimasto che lo scheletro degli arbusti. Proprio in queste ore l'Istituto regionale Villa Venete (Irvv) ha predisposto un documento per la ricognizione generale delle dimore storiche colpite e la quantificazione approssimativa dei danni. La stessa sede dell'Irvv, villa Contarini Venier a Mira, in Riviera del Brenta, è stata danneggiata. Il parco da poco completamente ripristinato e finalmente reso accessibile al pubblico dopo un attento restauro verrà chiuso per qualche tempo. «Purtroppo alcuni alberi secolari del parco sono stati abbattuti dal vento crollando a terra spiega Amerigo Restucci, professore ordinario di Storia dell'Architettura allo Iuav di Venezia, nonché rettore per alcuni anni, attuale presidente dell'Istituto regionale Ville Venete Dovremmo chiuderlo per consentire la messa in sicurezza dei percorsi e il ripristino per quanto possibile del parco stesso».

LE SEGNALAZIONI

L'Istituto raccoglie oltre 4 mila edifici storici, di cui 3.807 in Veneto e 436 in Friuli Venezia Giulia ed in questi giorni ha ricevuto centinaia di segnalazioni da parte di proprietari di ville, comprensibilmente preoccupati. «Il danno alle dimore storiche è diffuso ha affermato il presidente Restucci - Nella giornata di ieri abbiamo registrato molte segnalazioni da parte dei proprietari di ville storiche dal Veronese e in misura minore dal Vicentino, mentre la scorsa settimana i danni maggiori si sono registrati nel Veneziano e in Riviera del Brenta in particolare. Le segnalazioni riguardano prevalentemente alberi caduti o rami spezzati nei parchi secolari e nei giardini storici delle antiche dimore, ma anche di alberature crollate sui tetti già danneggiati dal forte vento e dalla grandine. Coppi centenari divelti che purtroppo possono creare infiltrazioni interne alle ville, compromettendo stucchi e affreschi».

DENUNCIA DEI DANNI

L'Irvv ha già predisposto nel proprio sito un apposito modello per la rendicontazione dei danni: «Eventi atmosferici calamità naturali: ricognizione preliminare danni a ville venete» per capire meglio quante e quali ville hanno subito maggiormente la furia del maltempo. «Un documento spiega il presidente Restucci -, che i proprietari delle dimore storiche, vincolate e non, potranno compilare così da illustrare più dettagliatamente tipologia della villa, danni subiti, dalla caduta dei coppi del manto di copertura alle infiltrazioni d'acqua, dagli intonaci danneggiati dalla grandine a serramenti divelti e caduta di alberature con relativa quantificazione economica dei danno. Così da poter dare alla Regione un quadro della situazione e predisporre eventuali sostegni. Ci sarà comunque la possibilità di accedere al bando per calamità naturali per dimore sia vincolate che non».

Ultimo aggiornamento: 27 Luglio, 09:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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