Leone Frollo, pioniere del fumetto erotico: il disegnatore che creò uno straordinario universo sensuale

Lunedì 28 Agosto 2023 di Alberto Toso Fei
Fumettista Frollo nel disegno di Matteo Bergamelli

Un pubblico più giovane può ricordarlo per la saga erotica dall'inequivocabile titolo di "Mona street", a molti altri l'evocazione di nomi quali "Lucifera", "Yra", "Naga" o "Biancaneve" rimanderà a tempi un po' più lontani, quando l'unica educazione sessuale - per modo di dire - avveniva sbirciando i pocket erotici sul tavolino d'attesa del barbiere. Leone Frollo è stato senza ombra di dubbio un pioniere del fumetto italiano e, da un certo momento in poi, dell'epopea del fumetto erotico tascabile, quando dalla seconda metà degli anni Sessanta a tutti gli anni Settanta, scoprì il suo fortunato talento nel dare vita a personaggi femminili dotati di una fortissima sensualità, ma anche di grande indipendenza: eroine sexy sempre padrone della scena e mai succubi degli uomini.

Un universo sensuale fatto di avventure che spaziavano dall'horror alla fantascienza, malizioso ma mai offensivo, sebbene da collocarsi in un determinato periodo storico e costellato da un linguaggio che oggi non sarebbe sempre considerato accettabile.

Il suo debutto, avvenuto giovanissimo nel 1948 (era nato a Venezia, dove visse sempre, il 9 aprile 1931) fu con una storia a fumetti western dal titolo "Sui grandi laghi", pubblicata sulla rivista "Il risveglio".

Cinque anni più tardi Frollo iniziò a collaborare con "Il Corriere dello Scolaro", subentrando al disegnatore Giorgio Bellavitis nelle illustrazioni del racconto "La strada senza fine". In ambito didattico, diversi anni più tardi, illustrò anche due manuali per imparare l'inglese e il francese, editi da Rizzoli e Mondadori.

Dopo la laurea in architettura, nel 1958, iniziò una fitta collaborazione con l'agenzia inglese Fleetway, durata una decina d'anni, disegnando storie sentimentali e di guerra, fra cui "Battler Britton". In quello stesso periodo, pubblicò sul "Corriere di Piccoli" (la storia "Guerra agli invisibili"), sulla testata tedesca "Perry Rhodan", sulle riviste italo-francesi "Wampus" e "Bob Lance" (in particolare con il western "La Vedova Nera"), e realizzò "Melody John" per la "Sepim".

Ma fu con l'avvento dell'epopea del fumetto erotico tascabile che trovò il modo di esprimere definitivamente il suo segno, dando piena realizzazione alle sue attitudini artistiche e iniziando una lunga collaborazione con case editrici specializzate in fumetti "per adulti", in particolare con la ErreGi - poi Edifumetto - di Renzo Barbieri, dando vita a personaggi come la macabra Lucifera, Naga la Maga, Yra o Biancaneve (circondata da sette nani i cui nomi rimandavano a precise caratteristiche, dei quali è citabile solamente Occhiolo, il guardone), ma creando anche la serie "Casino" ambientata in una casa di tolleranza parigina del 1898 oppure il fantascientifico per ragazzi "Fan".

Il tramonto di quel genere di editoria, negli anni Ottanta, non lo colse impreparato: Frollo iniziò a realizzare illustrazioni e storie brevi per riviste come "Lanciostory", "Skorpio", "Glamour Magazine", "Diva" e "Glamour International", per la quale ideò la serie "Mona Street & C.", considerata il suo capolavoro, pubblicata anche da Grifo Edizioni: ambientata nei primi decenni del Novecento, racconta le avventure erotiche di una avvenente statunitense di Boston appena uscita dal college. Ancora una volta, al di là dell'argomento, è il segno inconfondibile di Leone Frollo che fa la differenza.

Dopo questa esperienza, il fumettista abbandonò le strisce per dedicarsi totalmente alla illustrazione erotica, trasferendo su carta con acquerelli, matite e pastelli colorati, un erotismo elegante che si rifà atmosfere da belle époque, e alla raffinata decadenza di una certa Venezia. In città collaborò a lungo anche con lo scrittore specializzato in erotismo e delitto Claudio dell'Orso (che nel 1990 aveva curato "L'arte erotica di Leone Frollo") nella realizzazione delle copertine di "Venezia Sconta, 7 secoli di piaceri, intrighi e scandali erotici" e del "Dizionarietto erotico veneziano", entrambi editi da LaToletta, oltre alla copertina di "Venezia Erotica" (Glittering images) e di parte delle illustrazioni interne a "Venezia libertina" (Arsenale).

Negli ultimi anni della sua carriera Frollo vide un rinfocolarsi dell'interesse per i suoi lavori grazie a un paio di mostre (a Venezia e al "Cartoomics" di Milano) e da diverse raccolte di sue pubblicazioni precedenti: l'ultima in ordine di tempo è "Frollo Eros 1" edita da Lo Scarabeo. Leone Frollo è morto a Venezia il 17 ottobre 2018.

Ultimo aggiornamento: 29 Agosto, 16:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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