VENEZIA - L'ordine d'arresto è il numero 34 del 24 aprile 2017, firmato da un giudice della Colombia. L'accusa, quella di tratta di esseri umani e associazione a delinquere.
Una spada di Damocle che ha presentato il suo conto venerdì scorso, 6 maggio, quando gli agenti della squadra Mobile di Venezia hanno arrestato Renzo Hiklis Rangel, 43 anni cittadino statunitense (ma nato in Colombia) e destinatario di quell'atto d'accusa, diventato un mandato di cattura internazionale.
L'ACCUSA
Imprenditore, residente a Palm Beach, in Florida, il quarantatreenne è sotto inchiesta nel suo paese di nascita perché - si legge nel fascicolo - «dal 22 agosto 2006 è stato accertato» che l'uomo «è membro di un'organizzazione criminale dedicata alla tratta di esseri umani». Nello specifico «era incaricato di reperire cinque vittime a Hing Kong per sottoporle successivamente a schiavitù e sfrittamento sessuale». Secondo l'accusa del giudice colombiano, un lavoro redditizio: «Da questa attività le persone coinvolte hanno ottenuto profitti tra i 20 e i 25mila dollari Usa in pochi mesi per ciascuna delle proprie vittime».
LA DIFESA
Tesi respinte al mittente dai legali del quarantatreenne - gli avvocati veneziani Giorgio Pietramala e Francesco Ghisini, che stanno cercando di dimostrare come i viaggi a Hong Kong dello statunitense fossero legati soltanto alla sua attività di imprenditore e che, mai, ha fatto parte di un gruppo impegnato nel trafficare donne per indurle alla prostituzione. Secondo l'arrestato si tratterebbe di una vendetta di qualcuno nei suoi confronti. Intanto c'è attesa per la decisione sull'estradizione.