VENEZIA Non è solo per la Mostra internazionale d'arte cinematografica che Venezia è una delle capitali mondiali dell'ottava musa.
LA CITTÀ SET
Con le produzioni di cinema e televisione, invece, si sta andando avanti abbastanza bene. La città svuotata da turisti e con il coprifuoco serale e notturno è diventata il luogo ideale per girare. E chi produce film paga sia per il suolo pubblico che per le comparse e per tutti i servizi di appoggio.
In questi giorni, tanto per dire, Tom Cruise sta finendo di girare Lybra, settimo episodio di Mission Impossible. Di nome e di fatto, visto che le riprese erano cominciate durante Carnevale e poi erano state interrotte a causa della pandemia.
Piazza San Marco deserta fin dalla prima serata è diventata tra ieri e oggi palcoscenico per lo spot del lancio di Playstation 5. Tra le quinte delle Procuratie vecchie e nuove, che diventano grazie a sofisticati effetti luminosi un campo da calcio, è stata infatti proiettata in notturna una partita di Fifa, il celebre videogame disputata in diretta. Lo spot sarà poi trasmesso in tutto il mondo. Tornando al cinema, alla Giudecca sono in corso i ciak di Welcome Venice di Andrea Segre. E poi un'altra importante produzione, con la trasposizione cinematografica del romanzo di Ernest Hemingway, Di là dal fiume e tra gli alberi diretto da Paula Ortiz.
I SOLDI
Parliamo ora di soldi. Un film come Lybra ha portato circa 250mila euro di entrate dirette per il Comune di Venezia tra occupazione di suolo pubblico e polizia locale. Poi 200mila euro per l'utilizzo di palazzo Ducale e altri 250 mila per l'Arsenale, usato tra marzo e settembre. Quindi, una grossa produzione porta solo al Comune almeno 700mila euro, ai quali si vanno ad aggiungere le entrate indirette, con le comparse, i trasporti, gli alberghi, maestranze tecniche, macchinisti ed elettricisti, che sono poi le stesse persone e aziende che lavorano per gli eventi.
Per la Playstation, l'utilizzo per tre giorni di piazza San Marco vale attorno ai 100 mila euro di entrata diretta per il Comune, esclusi i costi di produzione pagati alla Fondazione Musei per la torre dell'Orologio e alla Procuratoria per l'uso del campanile. E, ovviamente, le maestranze che sono sempre locali. Per produzioni meno impegnative la piazza costa sui 50mila euro.
«In un anno - spiega Fabrizio D'Oria, direttore di Vela, la società partecipata del Comune che si occupa di sponsorizzazioni ed eventi - il Comune incassa circa un milione di Cosap e un altro milione arriva per le attività correlate alle partecipate Vela e Musei Civici. In un periodo come questo, il cinema ha consentito a chi lavora nel settore di avere una boccata di ossigeno, visto che gli eventi all'Arsenale, alla Biennale, a palazzo Ducale e nei palazzi privati non si sono potuti svolgere. Solo i congressi alla cittadella del Cinema del Lido portavano mezzo milione nelle casse del Comune. Quest'anno è stato tutto azzerato. Queste attività, poiché sono senza pubblico, sono consentite e la città si è fatta trovare pronta».