La protesta degli operatori turistici: «Una data certa per le nostre spiagge»

Giovedì 8 Aprile 2021 di Giuseppe Babbo Marco Corazza
Spiaggia di Jesolo
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JESOLO/BIBIONE - «Ora serve una data certa». Apertura della stagione balneare per metà maggio, il ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha lanciato l'ipotesi di una road map con il governo per programmare le aperture facendo intendere la possibilità di avviare la stagione tra metà maggio e il 2 giugno.

Ma su questo fronte le principali associazioni di categoria della costa chiedono precise garanzie. «Le parole del ministro dice Alberto Maschio, presidente dell'associazione jesolana albergatori e coordinatore di Federalberghi Spiagge Venete rappresentano il nostro auspicio, soprattutto per la possibilità di aprire le attività per metà maggio. Ma ora ci serve una data certa in modo da avviare la nostra programmazione: ricordo che per aprire un hotel servono almeno tre settimane di lavoro, se vogliamo aprire per metà maggio dobbiamo saperlo ora». Avere una data certa aiuterebbe anche la promozione turistica, italiana e internazionale: «Alcuni dei nostri concorrenti aggiunge Maschio si sono già mossi, non dobbiamo perdere altro tempo.

E poi non dimentichiamo che veniamo, e ci troviamo tuttora, da un periodo di forti chiusure, serviranno almeno due settimane per ridare fiducia alle persone e invogliarle a muoversi programmando una vacanza. Non basta dire che da domani gli hotel saranno aperti per riempirli, serve una precisa programmazione, ci auguriamo di ricevere a breve tutte le risposte alle nostre domande». Sulla stessa scia la presa di posizione di Angelo Faloppa, presidente di Confcommercio Jesolo-San Donà. «Accogliamo con favore l'annuncio del ministro al Turismo commenta va nella direzione auspicata, da sempre abbiamo detto che in questa situazione sarebbe ideale aprire la stagione per metà maggio. Ora attendiamo che ci venga comunicata la data ufficiale ma chiediamo che venga anche avviata una massiccia campagna promozionale a livello internazionale per ribadire la sicurezza sanitaria delle nostre strutture: lo scorso anno sono stati avviati dei rigidi protocolli e lo stesso accadrà nei prossimi mesi, è un nostro punto di forza che va valorizzato». Ad intervenire è anche la sindaca di Cavallino-Treporti Roberta Nesto: «Aprire per metà maggio è fondamentale ribadisce dalle prossime aperture dipende la sopravvivenza di molte attività, senza dimenticare tutta la partita dei lavoratori estivi. Ristori e bonus sono insufficienti, occorre riprendere il lavoro e riaprire quanto prima». 

MODERATO OTTIMISMO

«L'apertura della stagione a maggio per il ministro del Turismo Garavaglia, seppure con le dovute cautele, è motivo di soddisfazione specie per noi primi cittadini di realtà legate soprattutto all'economia del turismo». Sono queste le parole di Pasqualino Codognotto presidente dei Sindaci della Costa veneta, coordinatore nazionale G20 Spiagge e primo cittadino di San Michele-Bibione, che esprime il suo moderato ottimismo sulla possibilità di partenza della stagione a maggio annunciata dal ministro Garavaglia. Nei giorni scorsi Codognotto aveva scritto al presidente della Repubblica Mattarella e del Consiglio Draghi chiedendo l'apertura delle attività. «E' chiaro, come sostiene il presidente dell'Iss Brusaferro prosegue Codognotto che bisogna agire con cautela, lo stesso professore però resta fiducioso sulle prospettive per la prossima stagione. L'anno scorso i sindaci del litorale veneto hanno ampiamente dimostrato di saper far fronte alla stagione anche in periodi di piena emergenza: siamo stati in grado di adottare tutte le misure previste dai protocolli sanitari per mettere in sicurezza i turisti. Quest'anno le vaccinazioni rappresentano un alleato in più e quindi i turisti potranno alloggiare nelle nostre località in piena sicurezza». Codognotto conclude: «Le località balneari che rappresento, vivono soprattutto grazie al turismo. Un turismo che è cambiato riuscendo ad andare oltre l'accoppiata spiaggia-ombrellone per proporsi al turista con strategie diverse. In questi giorni economisti ed esperti ci dicono che quando sarà passata questa bufera dovremmo ripensare il modo di fare economia. Non dimentichiamo che sulle nostre spiagge lavorano 50mila addetti e il turismo nel nostro Paese è il vero tesoro». 
 

Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 07:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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