"Prigioniero" a Santo Domingo,
nell'ambasciata che non c'è più

Martedì 13 Gennaio 2015 di Gabriele Pipia
"Prigioniero" a Santo Domingo, nell'ambasciata che non c'è più
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SALZANO (Venezia) - Senza una casa, senza un soldo e soprattutto senza un'ambasciata a cui rivolgersi. È stato "abbandonato" dalla Polizia davanti ad ufficio chiuso e da giorni vagabonda in cerca di aiuto. È la storia di un 59enne di Salzano, Giovanni Orti. Nella comunità italiana di Santo Domingo la notizia ha fatto parecchio scalpore, pare che alcuni connazionali abbiano dovuto perfino organizzare una colletta per aiutarlo.



Orti è arrivato nella Repubblica Dominicana nel 2013 trovando un tetto e un'occupazione nella provincia di El Seibo, ma negli ultimi mesi ha dovuto affrontare una lunga serie di sventure: prima ha perso la casa e poi è stato derubato. Dopo aver visto il suo passaporto italiano, mercoledì una pattuglia della Polizia lo avrebbe lasciato davanti all'ambasciata nella capitale. Ma qui arriva il paradosso: l'ambasciata è chiusa definitivamente dal 31 dicembre. Le competenze ora sono a quella di Panama. Orti è dunque senza un soldo e senza un punto di riferimento. Gli sta dando una mano Aldo Burzatta, un romagnolo che possiede un'agenzia di traduzione e funge pure da portavoce degli italiani a Santo Domingo: sabato ha alzato la voce accusando il governo italiano di abbandonare migliaia di cittadini alla loro sorte e obbligandoli ad andare a Panama. Orti è riuscito a comunicare con la propria famiglia ma da Panama e dalle altre istituzioni non avrebbe ancora ottenuto risposte.



Ultimo aggiornamento: 14 Gennaio, 13:08

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