Plateatici riparati per difendere i clienti dal freddo: multa e chiusura dei locali

Martedì 4 Maggio 2021 di Diego Degan e Giuseppe Babbo
L'Osteria da Nicola, storico locale di Cortellazzo
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VENEZIA Può costare caro ai gestori di locali pubblici offrire riparo ai propri clienti che per sfuggire alle raffiche di vento o alle sferzate di pioggia mente stanno consumando all’aperto sui tavoli allestiti su regolari plateatici trovano momentaneo rifugio all’interno. Ne sanno qualcosa i titolari di due locali, a Chioggia e a Jesolo. A Sottomarina sono stati inflitti cinque giorni di chiusura al Budapest Caffè di piazzale Europa, a partire da domenica. La sanzione è stata disposta sabato, con effetto immediato, dalla polizia di Stato, per il mancato rispetto della norma che permette ai pubblici esercizi di svolgere la loro attività esclusivamente all’aperto, ma sull’interpretazione di cosa sia uno “spazio aperto”, a quanto pare, c’è diversità di vedute tra il gestore del locale e le forze dell’ordine. E, soprattutto, ci si è messa di mezzo la pioggia. L’1 maggio era il primo giorno di apertura festiva dopo il ritorno in zona gialla del 26 aprile. Una giornata che, anche a Chioggia, ha visto un massiccio spiegamento di forze dell’ordine a controllare i possibili assembramenti e, in generale, il rispetto delle norme anti-covid. Ma, in piazzale Europa, luogo di frequenti vandalismi e raduni di giovani, la polizia si è fermata a lungo a controllare quello che accadeva. Secondo il gestore del Budapest, Adolfo Tiozzo, «dal sottoportico del Budapest Caffé non si sono mossi per 3 ore a causa della pioggia che impediva il normale svolgimento dell’attività di controllo». La stessa pioggia, però, ha avuto l’effetto di far radunare decine di persone sotto il gazebo che copre il plateatico in concessione al locale.
CHIUSO SU TRE LATI
Può il gazebo essere considerato “spazio aperto”? Si, secondo una circolare esplicativa, a patto che abbia almeno tre lati su quattro aperti. Nel caso in questione è successo esattamente il contrario: tre lati su quattro erano chiusi. Di qui la sanzione che il gestore non ha accolto di buon grado, tanto da fargli pubblicare un post polemico in cui parla di una «mai comunicata specifica della Regione al Dpcm (illegale) in vigore». Insomma, tira aria di ricorso al giudice. Il controllo, comunque, ha dato fastidio anche ad alcuni dei presenti che, in quei minuti, hanno fatto esplodere due grossi petardi nei vicini giardini e si sono dileguati senza farsi scoprire.
A CORTELLAZZO
A Jesolo invece alcuni clienti stavano cenando all’interno, scatta la multa per il ristorante “Osteria da Nicola”. E’ accaduto domenica sera, quando una pattuglia della Polizia locale è intervenuta nello storico locale di Cortellazzo. Verbalizzata la violazione, i gestori sono stati multati con una sanzione di 400 euro alla quale si è aggiunta anche la chiusura di 5 giorni. Vane le giustificazioni dei titolari, che hanno fatto notare come in quel momento soffiava un fastidioso vento di bora al quale poi è seguita una pioggia battente con temperature un picchiata. Ma in ogni caso la sanzione è stata inevitabile. Nessun commento ieri da parte dei gestori del ristorante, che però non hanno nascosto la loro grande amarezza per l’episodio. Secondo le regole del Cts e del decreto che prevede le riaperture, in caso di pioggia i commensali possono decidere di aprire l’ombrello o andare via, in questo caso facendosi consegnare il cibo da consumare a casa.
INCOGNITA METEO
Ma nell’ultima settimana quasi ogni sera ha piovuto e più di qualche ristoratore che era riuscito ad allestire dei plateatici ha dovuto chiudere, perdendo serata e incasso. E non a caso più di qualcuno ha contestato la norma. Per tutto il weekend gli agenti della Polizia locale hanno effettuato diversi controlli, in ogni zona della città, spiaggia compresa. Il sindaco di Jesolo Valerio Zoggia ha assicurato che i controlli saranno rigorosi anche per il prossimo weekend.

Ultimo aggiornamento: 07:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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